MotoGP, tolti i veli sulla nuova Yamaha M1 2019

Ultima tra i team di punta, nella mattinata di oggi a Jakarta, capitale dell’Indonesia, anche la Yamaha ha dato il via ufficiale alla sua stagione 2019, presentando la nuova M1. Dopo un 2018 davvero complicato, solo in parte rischiarato dalla vittoria di Vinales a Phillip Island, dalle tre pole (ancora Maverick ad Austin e Valencia, Valentino al Mugello) e dai dieci podi complessivi (cinque per parte), con terzo e quarto posto finale rispettivamente per l’italiano e lo spagnolo in classifica, la nuova stagione dev’essere quella del riscatto.

A Jakarta, la Yamaha ha svelato la M1 2019, che presenta una livrea diversa, causa nuovo main sponsor (foto da: youtube.com)

In attesa di capire in pista quanti e quali miglioramenti abbiano apportato gli uomini di Iwata, soprattutto in settori cardine (e grandi note dolenti nell’ultimo biennio) come l’elettronica, il motore e la gestione degli pneumatici, soprattutto al posteriore, ciò che spicca subito all’occhio è il cambio di colorazione della livrea della moto nipponica, dovuta al passaggio da Movistar ad Energy. Una M1 a grandi linee nerazzurra, con predominanza del nero (su cupolino, codone e buona parte della carena ai lati), dove trova posto la ‘M’ verde fluorescente dello sponsor, mentre la parte alta della moto è a predominanza blu.

Alle soglie dei 40 anni (li compirà tra 12 giorni), Valentino Rossi si presenta per la sua 24.esima stagione nel Motomondiale, la 20.esima nella classe regina, ancora con la voglia e la motivazione di un ragazzino, con la volontà di giocarsela con tutti e, possibilmente, di tornare in lizza per il titolo. “Credo che in futuro ci saranno anche altri piloti che correranno fino a 40 anni come me, perché a questa età hai ancora tutto per guidare una MotoGP al limite” – spiega Valentino – “Fortunatamente, nel nostro sport la parte fisica è importante, ma non fondamentale come per un atleta che corre i 100 metri o per un ciclista“.

Conosco bene Takahiro Sumi, il nuovo project leader, e penso che sia bravo” – aggiunge il nove volte Campione del Mondo – “Abbiamo parlato con Tsuji e con tutti gli ingegneri giapponesi e le cose che abbiamo chiesto sono abbastanza chiare. In Giappone hanno lavorato duramente durante l’inverno e ci saranno delle cose nuove da provare, però bisogna aspettare di andare in pista. Nel primo test non mi aspetto di essere subito super competitivo, ma speriamo di vedere dei miglioramenti per capire se stiamo lavorando nella direzione giusta“.

La gestione degli pneumatici è il cruccio del Dottore: “Questo è diventato l’aspetto probabilmente più importante in MotoGP. Il nsotro obiettivo dev’essere lavorare su tutti gli aspetti della moto per cercare di consumarle meno ed essere veloci anche nella parte conclusiva della gara, una situazione che nel 2018 ci ha messo spesso e volentieri in difficoltà“. Rossi, quindi, torna sulla sua esperienza e su cosa lo spinge a salire ancora in moto: “Ciò che mi motiva è il piacere di guidare, la sensazione di aver fatto una bella gara, di vincere e di salire sul podio. Io non penso al passato, ma al presente. Sarà importante essere competitivi, perché in quel caso tutto diventa più leggero e divertente“.

La differenza rispetto ad una decina di anni fa è che a 25 anni o poco più ti viene tutto più facile e bisogna stare attenti a meno cose. Bisogna sempre allenarsi, è chiaro; ma i tempi di recupero sono minori” – conclude il Campione di Tavullia – “Puoi fare anche una vita più divertente, puoi anche mangiare di più. Quando invece diventi più vecchio devi stare attento a queste cose e devi fare un po’ più fatica a casa per avere fiato e resistenza. Però ho altri due anni di contratto e la sfida è sempre quella, cercare di essere competitivi e di lottare per vincere“.

Passiamo quindi a Maverick Vinales. “Credo che la moto sia una delle più belle di sempre in MotoGP” – esordisce lo spagnolo – “Io e Valentino siamo entrambi molto competitivi e ci spingiamo al massimo. Le vacanze sono durate troppo e io non vedo l’ora di tornare in moto. Vedremo se potremo spingere al massimo già nei test dei prossimi giorni a Sepang. Indipendentemente da come si è sviluppato il 2018, io mi sento pronto“.

Ci sono stati vari cambiamenti ed avere Garcia come capotecnico non potrà fare altro che portarmi benefici, facendomi star tranquillo nei weekend di gara, potendo dare il massimo in gara” – continua Vinales – “In squadra adesso c’è anche il mio mental coach, che mi aiuta molto. Grazie a tutto ciò sono convinto di poter andare molto più forte degli ultimi due anni. Quale sarà la mia motivazione principale? Battere Rossi, lui lo sa (dice scherzando ma non troppo). Proverò a restare concentrato, è importante in un Mondiale così lungo. Quando corri per la Yamaha, il tuo obiettivo è essere il numero uno“.

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