E’ durata davvero poco l’avventura di Christophe Ponsson in MotoGP. Per la precisione lo spazio di una gara, quella di Misano Adriatico dove, dopo aver faticato tantissimo nelle prime sessioni, beccandosi anche 7 secondi dal penultimo, il 22enne francese è andato via via migliorando, non creando i temuti problemi di sicurezza della vigilia ed anzi completando anche la gara, seppur 23.esimo e doppiato.
Inizialmente, sembrava che Ponsson dovesse correre almeno un altro paio di appuntamenti con il team Avintia, in sostituzione dell’infortunato Esteve Rabat. E invece, nello scorso fine settimana il team spagnolo ha annunciato la risoluzione del contratto con il nativo di Lione, annunciando nel contempo la decisione di ingaggiare per il Gran Premio d’Aragona Jordi Torres, 31enne spagnolo attualmente impegnato nel Mondiale Superbike con la MV Agusta (5° in Gara-2 ad Imola come miglior risultato), vantante però già un’esperienza nel Motomondiale, per la precisione dal 2010 al 2014 in Moto2, con anche una vittoria, un secondo ed un terzo posto, tutti nel 2013.
A Ponsson, però, tutto questo non è proprio andato giù e non si è affatto risparmiato, accusando apertamente Dorna ed alcuni suoi colleghi di aver fatto pressioni sul team Avintia per appiedarlo. Di seguito, il testo del comunicato del pilota transalpino:
“Ho un contratto di 17 pagine che prevede, senza clausola di uscita, di guidare la MotoGP a Misano, ad Aragón, in Thailandia ed in Giappone.
Al momento della trasmissione di questo comunicato stampa, voglio sottolinearlo, non sono ancora stato ufficialmente informato dalla squadra a proposito della fine del contratto, tranne per il fatto che ieri pomeriggio (sabato 15, ndr), durante il mio allenamento con Rubén Xaus, il boss del team Reale Avintia ha chiamato Rubén, dicendogli che non andrò ad Aragón perché la Dorna ha imposto un pilota spagnolo.
Rubén Xaus gli ha ricordato che ciò non è possibile, avendo un contratto per 4 gare. Il capo della squadra ha risposto che è in gran parte a causa di Cal Crutchlow e Jack Miller, che hanno insistito su questo punto e convinto gli altri piloti in modo che venissi escluso. Ha spiegato quindi che i piloti della MotoGP hanno chiesto a Dorna per questa settimana una riunione assieme alla Grand Prix Commission, per coinvolgere tutti i piloti della categoria nella scelta dei piloti sostitutivi.
Ricordo che questo meeting si è svolto dopo il mio debutto in MotoGP, ma io cerco di far valere i miei diritti, visto che Rubén ha insistito con la Dorna, ricordando c’era un contratto in essere per quattro gare. Dorna ha concluso dicendo che non c’era niente da fare e che questo era solo un mio problema!
Un misto di delusione e disgusto mi ha travolto, al punto da chiedermi se non sia il caso di lasciare definitivamente questo sport. Rubén mi ha detto che cercherà di capire cosa sia successo, essendo tutto così irreale. Qualche ora più tardi, però, ecco l’annuncio di Jordi Torres con Avintia per le prossime gare. Ecco quello che hanno fatto per impedirmi di gareggiare, pur avendo un contratto per altri 3 GP!
Al momento questa è la situazione e non ho altro da aggiungere. Ora chiederò spiegazioni ufficiali perché ho bisogno di capire il perché di queste azioni.
A Misano, tutti questi piloti della MotoGP si sono sempre vantati del fatto che la MotoGP è la competizione motociclistica con il livello più alto del mondo e che non potevano permettesi giovani piloti come me, inesperti. Non sono sicuro che con questo la MotoGP si sia presa cura della sua immagine, visto che hanno convocato subito una commissione per mandarmi via!
Venerdì sera infine Rubén mi ha confermato che non c’era nient’altro da fare. Sono passati due mesi da quando Jordi Torres ha disputato l’ultima gara, ed era disponibile per Misano! Perché il team Reale Avintia non l’ha ingaggiato per il Gran Premio di San Marino?
Io non avrei mai accettato di firmare un contratto per una gara, senza aver prima fatto svolto test su una MotoGP! Se ho accettato questa sfida, sacrificando il mio campionato spagnolo, è stato proprio perché il contratto prevedeva 4 gare senza clausola d’uscita e perché la squadra mi aveva detto che, visto lo stato di salute di Tito Rabat, avrei potuto disputare anche 5, 6 o anche le ultime 7 gare della stagione!
Ho considerato il Gran Premio di Misano come un primo test MotoGP perché sapevo che davanti a me avevo ancora 3 appuntamenti iridati per progredire e dimostrare che mi ero guadagnato il posto nella categoria regina!”
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