Il divieto delle appendici alari in MotoGP, deciso a stagione 2016 in corso in ottica 2017, causò tante polemiche. In tutti i modi la Ducati provò a far fare un passo indietro a chi di dovere, inutilmente. Mentre le altre squadre (e anche alcuni piloti) giustificarono il tutto con motivi di sicurezza, i vertici della Ducati si scagliarono contro i rivali, Honda in primis, tacciati di aver voluto solo togliere alla Ducati il vantaggio derivato dall’averle introdotte per prima.
Su questo solco si inserisce anche Jorge Lorenzo, intervistato da Motorsport.com. “Se gli organizzatori fossero stati seriamente preoccupati per la sicurezza delle ali, le avrebbero vietate dopo un paio di gare” – ha detto il maiorchino – “Dopo l’incidente mortale di Salom, modificarono il layout del Montmelò in un nonnulla. Credete davvero che ci avrebbero fatto correre tutta una stagione con le moto così configurate, se temevano per la nostra sicurezza?“.
“A mio parere, c’è stata un’influenza da parte di alcuni team, e hanno giocato un ruolo non indifferente nelle varie riunioni“, ha continuato Lorenzo, sposando la tesi di Paolo Ciabatti. Il team manager di Borgo Panigale, in pratica, è andato all’attacco, sottolineando l’inconsistenza dei rilievi sulla sicurezza che hanno portato al divieto delle alette.
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