MotoGP Australia 2019, Analisi Gara – Marquez vince ancora. Dalla Porta Campione in Moto3
- HONDA, MARQUEZ VINCE SEMPRE. CRUTCHLOW TORNA SUL PODIO
- YAMAHA, CHE RAMMARICO! VINALES E QUARTARARO OUT. ROSSI 8°
- DUCATI, MILLER SUL PODIO, BAGNAIA OTTIMO 4°. DOVI SOLO 7°, PETRUCCI OUT
- SUZUKI, MIR MEGLIO DI RINS
- GLI ALTRI, APRILIA IN TOP-10, CON IANNONE GRAN 6°
- MOTO2, ESULTA BINDER. SUL PODIO MARTIN E LUTHI. ALEX MARQUEZ SOLO 8°
- MOTO3, DALLA PORTA, VITTORIA E TITOLO!!!
Un weekend anomalo e alquanto tribolato, quello vissuto a Phillip Island. La 31.esima edizione del Gran Premio d’Australia, terzultima prova del 2019, in MotoGP si è risolta con l’ormai solita vittoria di Marc Marquez, che ha ‘lottato’ e poi sfiancato un fin lì dominatore Maverick Vinales, poi caduto al tornantino nell’ultimo giro. Podio diciamo a sorpresa, con Cal Crutchlow e l’idolo di casa Jack Miller, che beffa un bravissimo Francesco Bagnaia. Ma l’ItalMoto ha di che sorridere, grazie al fantastico Lorenzo Dalla Porta, nel cui onore va la foto copertina: il pilota del team Leopard vince la gara della Moto3 e vince il titolo con due gare d’anticipo. In Moto2, invece, vien quasi il braccino ad Alex Marquez, oggi solo 8°, con Thomas Luthi (3°) che si porta a -28, seguito a -33 dal vincitore di oggi, Brad Binder.

HONDA, MARQUEZ VINCE SEMPRE. CRUTCHLOW TORNA SUL PODIO
Pur in un weekend che non sembrava favorevole, come dimostrato anche dai 724 millesimi rimediati nelle inconsuete Qualifiche di stamattina (notte italiana), a prevalere nella top class è sempre e solo la legge del più forte, la legge di Marc Marquez. A Phillip Island, il #93 ottiene la sua quinta vittoria consecutiva (4° in Australia, 81.esima in carriera (raggiunto il pilota svizzero di sidecar Rolf Biland al 4° posto assoluto), 55.esima in MotoGP), come gli era riuscito soltanto nell’anno di grazia 2014 (quando però furono 10). A proposito di 2014, con due gare ancora da correre Marquez sale a 375 punti, migliorando non solo il proprio primato personale (362), ma anche quello assoluto, detenuto finora da Valentino Rossi (373 nel 2008), ponendosi anche nella condizione di poter essere il primo pilota nella storia a sfondare quota 400 punti in una singola stagione (ancora 50 a disposizione). Definirlo impressionante, in un’annata che l’ha visto portare a casa 11 vittorie e 5 2° posti su 17 GP, è davvero riduttivo.

Ancora una volta, Marquez ha dato l’impressione di giocare al gatto col topo con gli avversari (avversario in questo caso, Vinales). Uscito subito di scena Quartararo, il catalano ha dovuto sgomitare nei primissimi giri per farsi largo nel folto gruppo di piloti che occupavano le primissime posizioni, salvo poi andare via in fuga, come previsto, insieme alla Yamaha #12. Da lì in poi si ripete il copione delle ultime uscite, con Marc a tenere il passo del rivale di turno, per poi uccellarlo sul finale; in questo caso, il pilota HRC svernicia la M1 di Maverick sul rettilineo dei box in avvio di ultimo giro; lo spagnolo, poi, nel disperato tentativo di garantirsi almeno una chance di controbattere finisce per stendersi al tornantino, lasciando via libera all’ennesimo trionfo dell’otto volte Campione del Mondo.

Per una volta, comunque, in casa Honda non sorride solo Marquez. Vero, sul traguardo il distacco dal vincitore è di 11.4 secondi, ma a Cal Crutchlow ciò importerà molto relativamente, poiché il pilota di Lucio Cecchinello conclude al 2° posto (miglior risultato stagionale), ritrovando il podio dopo 8 GP d’astinenza (ultimo il 3° posto in Germania). Gara positiva del britannico, nelle primissime posizioni sin dal via, riuscendo poi a tenere a bada il folto gruppo degli inseguitori, pur non tenendo il ritmo dei primi due. Discreto il debutto di Johann Zarco sulla Honda di Takaaki Nakagami: il francese, su una moto sconosciuta, chiude 13° a 15.3 secondi dal compagno di squadra. Assolutamente negativo, ancora una volta, il weekend di Jorge Lorenzo, 16° ed ultimo e addirittura ad oltre un minuto (1:06.045 per l’esattezza) dal compagno di box. Di male in peggio.
YAMAHA, CHE RAMMARICO! VINALES E QUARTARARO OUT. ROSSI 8°
Poteva essere un weekend vincente per la Casa di Iwata… E invece, la Yamaha saluta l’Australia con un pugno di mosche in mano. La gara di Fabio Quartararo, davvero bravissimo e stoico nel qualificarsi 2° nonostante un corpo ancora acciaccato dalla brutta caduta di venerdì nelle PL1, finisce subito quando, dopo esser finito largo in curva 2, viene centrato con somma sfortuna dal povero Danilo Petrucci, vittima di un highside. A sorpresa, dopo l’ottimo 4° posto di stamattina, Valentino Rossi (gara #400 in carriera) parte a fionda, lanciandosi al comando dopo poche curve. Peccato però sia un fuoco di paglia: il Dottore, dopo poche tornate, viene risucchiato nel gruppo, anche a causa del cronico problema con lo pneumatico posteriore; alla fine, Valentino finisce appena all’8° posto, pur a soli 1.3 secondi dal gradino più basso del podio, non sfruttando gli zero dei tre piloti che lo precedono in modo più immediato in classifica. Più indietro (11°) un Franco Morbidelli mai veramente competitivo a Phillip Island.

E quindi alla Yamaha restava la carta migliore da giocare, Maverick Vinales. Il nativo di Figueres, già vincitore qui lo scorso anno, proveniva da un weekend da assoluto dominatore, al comando in ogni sessione, comprese le Qualifiche di stamani (a proposito, pole #20 in carriera), rifilando distacchi abissali a tutti gli altri; peccato che in gara, come e comunque, bisogna fare i conti con Marc Marquez. Dopo aver staccato tutti gli altri, legittimamente Maverick ha provato a fare lo stesso con lo scomodissimo connazionale; peccato non ci sia riuscito e, da un certo punto in avanti, la situazione si è velocemente ribaltata, con il #12 nella posizione di preda che il Cabroncito cuoce a dovere, prima d’infilzarla. Come detto prima, Marc lo passa di slancio sul rettilineo in avvio di ultimo giro e Maverick, nel tentativo di poterlo attaccare al tornantino, si scompone e finisce per terra, gettando al vento anche la 2° posizione, venendo tra l’altro ristaccato da Alex Rins nella corsa al 3° posto iridato (176 a 183).
DUCATI, MILLER SUL PODIO, BAGNAIA OTTIMO 4°. DOVI SOLO 7°, PETRUCCI OUT
Nella domenica che vede il team ufficiale di Borgo Panigale annaspare pesantemente (come da tradizione a Phillip Island), p il team Pramac a tenere alto l’onore della Ducati. L’idolo di casa Jack Miller porta a casa il podio #15 in carriera (5° in MotoGP e 4° stagionale), sfruttando si le disgrazie altrui (soprattutto quella di Vinales) ma riuscendo ad imporsi in volata sul folto gruppo degli inseguitori, beffando il compagno di box Francesco Bagnaia (partito 15°), che porta a casa il miglior risultato in carriera ma a soli 55 millesimi da un podio che sarebbe stato fantastico. Male, come dicevamo, il team ufficiale Ducati. Prosegue il momento negativo di Danilo Petrucci che, 5° a sorpresa in Qualifica, finisce subito per aria (e addosso a Quartararo) dopo poche centinaia di metri, in curva 2. Opaca la domenica di Andrea Dovizioso, che termina in 7° posizione, anche a causa del lungo in curva 2 all’inizio dell’ultimo giro, ma almeno ottiene la certezza del 2° posto in classifica. Il forlivese per il terzo anno di fila è vice-campione del Mondo. Tutto molto ‘platonico’ ma, con un Marquez così, questo passa il convento…

SUZUKI, MIR MEGLIO DI RINS
Gran Premio d’Australia con poche luci e molte ombre per la Suzuki che, nonostante la moria di piloti nelle prime posizioni, non riesce a salire sul podio, anche se di poco. La notizia è la crescita di Joan Mir, che porta a casa la prima top-5 in carriera, a soli 318 millesimi dal podio; il Campione Moto3 2017, dopo l’infortunio di Brno, ha mancato la top-10 solo ad Aragon (14°), ponendosi a livello di prestazioni praticamente alla pari con Alex Rins, al contrario ormai in evidente calo. Il #42 non ha convinto nemmeno oggi, chiudendo solo 9°; con un rendimento del genere sarà complicato difendere il 3° posto nella classifica iridata, pur se a sto giro Rins ha staccato di nuovo Vinales.

GLI ALTRI, APRILIA IN TOP-10, CON IANNONE GRAN 6°
In maniera sorprendente, l’Australia sorride all’Aprilia. Dopo aver portato per la seconda volta in questo 2019 tutti e due i piloti in Q2, con Aleix Espargaro ed Andrea Iannone rispettivamente 7° ed 8° in griglia, la Casa di Noale proprio con il pilota di Vasto ottiene il miglior risultato stagionale (6° a 781 millesimi dal podio), mentre lo spagnolo chiude 10°; entrambi, nei primi giri, sono stati anche in grado di farsi vedere davanti, con Iannone in qualche frangente anche in zona podio. Meno bene la KTM. Con Miguel Oliveira messo ko dalla scivolata nelle PL4 (che ha innescato la decisione di spostare le Qualifiche a stamattina), Pol Espargaro finisce in 12° posizione, subito avanti all’ex compagno di squadra Zarco, mentre Hafizh Syahrin, con la RC 16 del team Tech 3, porta a casa un punto (15°); ko Mika Kallio. In chiusura, per quanto riguarda il team Avintia Racing, Karel Abraham ha terminato in 14° posizione; ritirato Tito Rabat.

MOTO2, ESULTA BINDER. SUL PODIO MARTIN E LUTHI. ALEX MARQUEZ SOLO 8°
Alex Marquez aveva l’opportunità, pur con la dovuta concomitanza di altri risultati, di chiudere il discorso iridato. E invece, il minore dei fratelli Marquez dovrà soffrire almeno fino a Sepang, visto l’8° posto ottenuto oggi in Australia, che rappresenta anche il suo peggior risultato stagionale in gara (tra quelle concluse ovviamente). La festa a Phillip Island è tutta per il Team Red Bull KTM Ajo, che porta a casa una doppietta: Brad Binder (3° vittoria stagionale, 13° in carriera) e Jorge Martin dominano la scena e chiudono in 1° e 2° posizione; il sudafricano festeggia al meglio la promozione nel team ufficiale KTM in MotoGP e ne approfitta per salire in 3° posizione in classifica, a -33 da Marquez (242 a 209), maledicendo ancor di più la brutta domenica vissuta una settimana fa a Motegi. Il pericolo più immediato per il #73 è però il veterano Thomas Luthi, oggi 3° sotto la bandiera scacchi e a -28 in classifica (214).

Chi invece non celebra al meglio l’annuncio del salto nella classe regina è Iker Lecuona (7°), che stende al primo giro, in curva 4, Luca Marini e Marco Bezzecchi; il fratellastro di Valentino Rossi, vincitore delle ultime due gare, è aritmeticamente fuori dalla corsa al titolo, così come Augusto Fernandez, oggi fuori dai punti (19°). Spera ancora Jorge Navarro, 4° sia in gara che in classifica, dove deve recuperare 43 punti (199). Lorenzo Baldassarri finisce 5°, seguito dal pilota di casa Remy Gardner, dai già nominati Lecuona e Marquez, da Stefano Manzi (9°) e dal giapponese Tetsuta Nagashima (10°). A seguire troviamo il tedesco Marcel Schrotter, Nicolò Bulega (12°), lo svizzero Jesko Raffin, Fabio Di Giannantonio (14°) e l’oladese Bo Bendsneyder. Fuori dai punti, per quanto riguarda i nostri, Enea Bastianini (17°) e Andrea Locatelli (18°); out anche Mattia Pasini.
MOTO3, DALLA PORTA, VITTORIA E TITOLO!!!
Lorenzo Dalla Porta riesce nell’impresa, laureandosi Campione del Mondo della classe Moto3. Il 22enne nativo di Prato entra a suo modo nella storia del Motociclismo nostrano, dato che è il primo pilota italiano ad imporsi nella Entry Class da quando, nel 2012, cambiò nome da 125 a Moto3, nonché primo dal 2004, quando ad imporsi fu un allora 18enne Andrea Dovizioso. Un Dalla Porta che festeggia alla grande: nonostante Aron Canet si stenda ad inizio terzo giro, consegnando già lì il titolo a Lorenzo, il #48 comanda per gran parte la gara, spuntandola poi in volata e portando a casa anche la 3° vittoria stagionale (4° in carriera, 10° podio nel 2019). La grande domenica del team Leopard è completata dal 2° posto di Marcos Ramirez, che precede il connazionale Albert Arenas, al terzo podio di fila. Amaro in bocca per il nipponico Tatsuki Suzuki, ancora di un soffio fuori dalla top-3; a seguire lo scozzese John McPhee, il sudafricano Darryn Binder, l’altro giapponese Ayumu Sasaki, l’inglese Tom Booth-Amos, Tony Arbolino (9°) e Stefano Nepa (10°). Nei 15 anche Dennis Foggia (11°), Romano Fenati (12°), lo spagnolo Alonso Lopez, il nipponico Ai Ogura e il ceco Jakub Kornfeil. Dei nostri out Riccardo Rossi, Andrea Migno e Celestino Vietti.

Il Triple-Header dell’Estremo Oriente si conclude la prossima settimana con il Gran Premio della Malesia di Sepang, penultima prova stagionale.
Gianluca Zippo
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