Netta la posizione della Juventus in merito alla vicenda che ha visto la Asl di Napoli bloccare i giocatori della squadra locale e impedire loro la trasferta di Torino, dove domani sera avrebbero dovuto giocare proprio contro la squadra allenata da Andrea Pirlo. Il motivo della decisione assunta dalle autorità sanitarie sta nel fatto che, come vi abbiamo raccontato, tra le file del Napoli sono stati riscontrati i casi di due callciatori positivi al Covid-19. Nello specifico, si tratta di Priot Zielinski ed Eljif Elmas.
La Asl Napoli 2 Nord, respponsabile della decisione assunta, ha ritenuto troppo rischioso, in vista di un potenziale propagarsi del contagio, concedere ai campani di partire alla volta di Torino. Squadra bloccata in aeroporto e giocatori che sono stati fatti tornare alle loro abitazioni. Una cosa è certa: la gara Juventus-Napoli di domani non si disputerà. Resta da capire cosa deciderà di fare la Lega Calcio: in base al protocollo vigente, il rinvio della gara è consentito solo a fronte di almeno 10 membri della squadra positivi, così come successo per il Genoa, un numero che non rispecchia l’attuale situazione contagi in casa Napoli. In base alle regole della Federcalcio, dunque, la gara di domani si potrebbe/dovrebbe giocare, ma le autorità locali non sono dello stesso avviso. L’Asl ha fatto sapere di essersi semplicemente attenuta alle disposizioni vigenti in materia di contenimento dei contagi.
Juventus-Napoli: si gioca o meno? Arriva il comunicato dei bianconeri
Intanto anche la Juventus ha voluto prendere posizione sulla vicenda, affermando, attraverso un proprio comunicato ufficiale che “la Prima Squadra scenderà in campo per la gara Juventus – Napoli domani alle 20.45, come previsto dal calendario della Lega di Serie A”. Che sia una mossa per mettere alle strette la Lega e, appellandosi al regolamento, costringerla a consegnarle la vittoria della gara “a tavolino”? Probabile. Certo è che i vertici della Lega calcio saranno chiamati a prendere una decisione delicata, la quale potrebbe creare un precedente importante. Il regolamento della FIGC prevede infatti che, qualora una formazione non si presenti sul campo da gioco nel giorno e nell’orario stabilito di una partita, la stessa venga assegnata d’ufficio agli avversari. Assodato questo, occorre comunque porsi un interrogativo: è giusto applicare lo stesso metro di giudizio qualora una squadra venga costretta a rinunciare a disputare una gara per cause di forza maggiore che non dipendono da sue dirette negligenze?
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