C’è chi è a favore del suo utilizzo e chi invece lo condanna come la peggiore delle sciagure che potessero insinuarsi nel mondo del calcio, ma la domanda che forse in pochi si pongono è: a quanto ammonta il costo del Var in Serie A e in Serie B? Scopriamolo insieme.
Innanzitutto dobbiamo dire che, in Serie B, il Var non è stato ancora adottato. Infatti la moviola in campo, nel campionato cadetto, farà il suo esordio ufficiale solo nei playoff e playout di questo campionato, per poi diventare strutturale a partire dalla stagione 2020-2021.
Discorso ovviamente diverso invece per quanto riguarda la Serie A. Nel nostro massimo campionato di calcio infatti il Video Assistant Referee è ormai in vigore dalla stagione 2017-2018. L’Italia è stato il primo paese ad utilizzarlo, seguito poi, mano mano, da Inghilterra, Germania, Spagna e Francia.
Ma, come detto in apertura, la domanda che sorge spontanea a volte è: “ma a quanto ammonta realmente il costo del Var nella nostra Serie A?” Bisogna dire anzitutto che i costi del Var sono tutti a carico delle venti società partecipanti al campionato, le quali devono inoltre badare anche alle spese relative alle apposite Var Rooms (telecamere e monitor).
I costi si aggirerebbero pertanto intorno ai 300.000 euro all’anno, per un complessivo di 6 milioni di euro. In Serie B invece i costi dovrebbero essere più contenuti visto anche l’utilizzo di sole 8 telecamere in campo (in Serie A ce ne sono 12). Il costo del Var in Serie B dovrebbe quindi aggirarsi intorno ai 6000 euro a partita.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato sulle ultime novità, i Pronostici Scommesse e i migliori Bonus Bookmaker.