Il Motomondiale 2019 si conclude come tante gare in quest’annata (e nelle ultime), ovvero con una vittoria netta ed incontestabile di quel cannibale che porta il nome di Marc Marquez. Lo spagnolo, involatosi al comando dopo una decina di giri e dopo una partenza non irresistibile, a fatto praticamente gara a sé, pur con Quartararo massimo ad un paio di secondi di distacco. Nessuna sbavatura per lo spagnolo, che porta a casa la 12° vittoria stagionale, il record di punti in un anno (420) e il titolo per team con l’HRC. Saluta invece il Circus a due ruote Jorge Lorenzo, che chiude la sua ultima gara in MotoGP con un mesto 13° posto.
Cominciamo con Marc Marquez: “Credevo di avere vita molto più dura oggi (ieri ndr), ma è fantastico chiudere così il 2019. Questa sarà una stagione molto difficile da replicare, anche se non impossibile. Abbiamo messo la ciliegina sulla torta con il campionato per Repsol Honda. L’altro lato del box ha sofferto un po’, ma non ha mai smesso di lavorare e questa tripla corona è frutto di un lavoro fatto nel miglior modo possibile. Sono orgoglioso di quanto fatto, soprattutto in termini di continuità. Tutti hanno tenuto una soglia di concentrazione altissima in ogni occasione, e ciò è importante poiché non appena cali la guardia gli altri ti passano“.
Sul ritiro di Lorenzo: “Non è giusto che Jorge lasci dopo un’annata del genere, che non rispecchia affatto la sua carriera e quanto il motociclismo ha significato per lui. Noi siamo qui per vincere e, se non puoi farlo, ti devi fermare. Sia io che lui, su questo, la pensiamo allo stesso modo. Il fatto di essere venuto sul podio con noi a festeggiare il campionato è stato un grande gesto“. Chiusura sui rumors che vorrebbero il fratello Alex, neo campione della Moto2, in sella con lui in HRC: “Si parla e si scrive molto di questo, ma la realtà è che non c’è nulla di già fatto. Mio fratello, Alzamora e la Honda hanno lavorato in tal senso, ma io so solo che c’è una rosa di tre nomi e non so affatto chi verrà scelto“.
Così Jorge Lorenzo: “Me ne vado potendo dire di aver avuto successo e non tutti i piloti possono dirlo. Sono giovane, in salute e posso godermi la vita, le cose mi sono andate bene e potevano certamente andarmi molto peggio. La Honda ha conquistato la tripla corona; io non ho potuto dare una mano, ma ho fatto il possibile e me ne vado senza rimpianti. Ieri, immaginando la giornata di oggi (ieri ndr), credevo che sarei stato rilassato; invece è stato l’opposto. Non volevo cadere e quando sono arrivato al terzo giro ho pensato che avrei potuto concludere la gara in modalità sopravvivenza per finire bene un giorno emozionante come questo“.
“In griglia ho voluto dare tutte le interviste possibili, perché volevo rendere partecipi le persone del mio stato d’animo. Allo spegnersi dei semafori ho provato a dare tutto, anche se il risultato non è stato granché. Quando ho tagliato il traguardo mi sono sentito libero, più di aver vinto una gara o un mondiale. È stato il fine settimana più felice di questo 2019” – continua Jorge – “Se rifarei le stesse cose degli ultimi 20 anni? Assolutamente si. Quando ero giovane, sicuramente ho espresso in maniera estrema la durezza che volevo mostrare. Ma con il tempo la gente mi ha conosciuto meglio e mi ha voluto bene. In questo weekend ho avvertito tutto ciò“.
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