Il 3 Agosto scorso, il Circus del Motomondiale (ma anche il Motorsport tutto) ha pianto la scomparsa del grande Angel Nieto, deceduto a 70 anni in seguito ad un incidente stradale in quad patito una settimana prima ad Ibiza. Campione del Mondo per 13 volte tra le classi 50 e 125 (anche se lui, molto scaramanticamente, era solito dire sempre di aver vinto 12 titoli più uno), Nieto è stato il faro e l’antesignano del movimento motociclistico spagnolo, poi esploso negli anni 2000 con Campioni del calibro di Pedrosa, Lorenzo e da ultimi Marquez e Vinales.
Un segno davvero indelebile, al punto che il prossimo anno il team Aspar cambierà nome in suo onore, rinominandosi Angel Nieto Team. Il team manager del team, Jorge ‘Aspar’ Martinez, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa simbolica: “Angel Nieto è sinonimo di motociclismo, sport e vittorie. È stato un riferimento del motociclismo, un grande rivale ma ancora di più un grande amico“.
Quattro volte campione del mondo in 125 con gli spagnoli Alvaro Bautista (2006), Julian Simon (2009) e Nico Terol (2011) e con l’ungherese Gabor Talmacsi (2007), quest’anno in MotoGP il team di Jorge Martinez ha schierato proprio Bautista e il ceco Karel Abraham, mettendo insieme 107 punti (75 con lo spagnolo e 32 con il ceco), ottenendo come miglior risultato il 4° posto di Bautista in Argentina. I due piloti sono stati confermati anche per il 2018.
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