Ottimo pareggio in casa del Chelsea.
Sarebbe potuta essere vittoria, ad un quarto d’ora dalla fine.
I giallorossi arrivano a questo terzo turno di champions con una vittoria ed un pareggio, ma soprattutto dalla sconfitta in casa con il Napoli.
Ciò che non si deve ripetere dell’ultimo incontro è l’assoluta incapacità di contrastare il possesso palla dei partenopei. Salvo poi venire fuori alla lunga distanza, ma quando ormai era troppo tardi per recuperare il risultato.
Di Francesco schiera una formazione a trazione anteriore, senza paura dell’avversario. Nelle sue dichiarazioni pre-partita ha ammesso come voglia tirare fuori dai suoi una grande prestazione, con l’ambizione di voler vincere.
Un 4-3-3 dalla spiccata tendenza ad offendere con Perotti e Gerson, nell’altro lato al posto di Florenzi.
Il Chelsea di Antonio Conte si schiera con un 3-5-2 piuttosto abbottonato, dato che ha voluto mettere a centrocampo un difensore come David Luiz, affiancato da Fabregas da un lato e Bakayoko dall’altro.
Questa volta l’approccio giallorosso è totalmente diverso sin dai primi minuti. Pieno possesso palla, nessun timore dell’avversario, voglia di aggredire gli spazi. Perotti, in grade condizione, sulla fascia di sinistra è più incisivo di Bruno Peres nell’altra.
Dai suoi piedi partono le azioni più pericolose della squadra giallorossa, in una di queste si accentra dalla sinistra per poi calciare di poco fuori dal palo.
Ma non ha fatto i conti con una squadra alle volte cinica, capace di sfruttare il minimo errore degli avversari. In Champions le squadre non ti perdonano nulla, così su un errore di Juan Jesus (non nuovo a queste distrazioni) che rinvia corto, David Luiz si avventa e calcia di prima un destro imprendibile per Alisson.
In questo modo la partita si mette ancora più in salita per i giallorossi, dato che dovranno compiere sforzi ulteriori per pervenire al pareggio. Le occasioni non mancano, prima con Nainggolan che penetra in area dopo aver ricevuto un passaggio filtrante di Strottman, ma viene bloccato da Courtois. Poi con Diego Perotti, ma il suo tiro basso è a sua volta bloccato dal portiere del team londinese.
A questo punto manca solo il goal, ma la Roma è piuttosto imprecisa. Il Chelsea ne approfitta una seconda volta con un recupero palla di Hazard che scambia con Morata, pronto a crossare in area per il compagno che fulmina Alisson sul primo palo.
Neanche il tempo di mettere palla al centro che arriva la reazione giallorossa. Kolarov si prodiga in uno scatto fulmineo, lascia sul posto i suoi avversari e fa partire un sinistro che finisce sotto la traversa.
La reazione è di quelle buone, perché nella ripresa si vede solo una squadra in campo. Conte cambia modulo, passando al 3-4-3 con l’inserimento di Pedro al posto di Luiz.
La Roma tiene il possesso e fa fioccare le occasioni, con Gerson prima, poi con Kolarov.
Alla fine il meritato pareggio arriva con una vera e propria invenzione di Dzeko su lancio dalla difesa di Fazio. Il centravanti bosniaco si avventa sul pallone in area e calcia al volo trafiggendo Courtois.
Si ripete poco dopo da calcio piazzato di Kolarov, con un colpo di testa che porta in vantaggio i giallorossi.
Ma il Chelsea non demorde e grazie al suo campione Hazard riesce a pareggiare nuovamente l’incontro. Suo il colpo di testa che non lascia scampo ad Alisson.
Girandola di emozioni, con la Roma che ha dimostrato personalità, capacità di giocarsela senza timore contro avversari più blasonati.
Non c’è alcun giocatore sotto la sufficienza, la squadra si è dimostrata in grado di affrontare qualunque sfida. A Dzeko è piaciuto il modo in cui è stato interpretato l’incontro, senza paura, difficoltà, emozione o sentimenti negativi.
Ottima prestazione che dà morale, fa crescere la fiducia in se stessi. Non può che migliorare in futuro.
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