Analisi Udinese-Milan 0-1: i rossoneri, già decimati dagli infortuni, perdono anche Higuain alla mezzora ma trovano energie insperate e moltiplicano le energie, tenendo incredibilmente sul piano fisico. I friulani, invece, sembrano messi alle corde negli ultimi 20 minuti. Jackpot ancora una volta di Romagnoli nel recupero.
L’Udinese inizia bene la partita e prova a far valere tutta la propria fisicità, ma alla fine deve arrendersi ad un Milan sì decimato dagli infortuni, ma che moltiplica le forze giocando da vera squadra anche, e soprattutto, dopo l’uscita di scena del proprio campione.
Primo tempo di sofferenza per i ragazzi di Gattuso, che hanno comunque sempre la forza di ripartire bene e provare a ferire in contropiede i padroni di casa, che si salvano in un paio di circostanza grazie alle parate di un ottimo Musso.
Fofana gioca una grandissima partita in mezzo al campo, Stringer Larsen ci mette tanta tanta corsa e qualità, ma il Milan non si scompone mai. Regge l’urto, soffre da squadra quando c’è da stringere i denti ed organizza sempre trame interessanti.
Gattuso chiede alla squadra di palleggiare meno nella propria metà campo: Bakayoko si alza sempre sulla trequarti per spizzarla di testa, con quattro compagni pronti a lottare sulla seconda palla.
Il tecnico rossonero sta maturando soprattutto nella lettura della partita e cambia tatticamente la propria squadra molte volte nel corso della partita.
Suso, Cutrone e Castillejo non danno punti di riferimento ai difensori, con i due spagnoli che sono sempre pronti e abili a scambiarsi le posizioni ed a ruotare in tutte le posizioni offensive.
L’ex Villareal, in particolare, spacca il match con un paio di accelerazioni da urlo, ma il gol non arriva a causa dell’imprecisione di Suso e delle grandi parate di Musso.
L’Udinese tiene bene il campo ma produce solamente un tiro nello specchio della porta, parato bene da Donnarumma, che riesce a mantenere la propria porta inviolata dopo 16 partite consecutive in cui il Milan aveva subito almeno un gol.
Proprio la ritrovata solidità della difesa è la chiave del successo. Se non si prende gol, la giocata da 3 punti può arrivare in qualunque momento ed è ciò che accede. Dal 75′ in poi l’Udinese entra in riserva di energie ed inizia a buttarla esageratamente sul piano fisico, effettuando contrasti fin troppo duri e brutti falli come quello di Nuytink che gli costa il cartellino rosso al 95′.
La squadra di Velazquez prova in tutti i modi di perdere minuti preziosi per portare a casa quel punticino, ma è proprio questa “strategia” induce l’arbitro ed il quarto uomo ad assegnare prima 5′ di recupero, per poi allungarsi ancora a causa dell’espulsione, delle proteste e dei lentissimi cambi.
Al 96′ i rossoneri sono ancora lì, a provare di vincere questa partita sporca e capitan Romagnoli ancora una volta si carica la squadra sulle spalle: intento chirurgico a sradicare il pallone dai piedi di Opoku a centrocampo e contropiede che può partire. Cutrone è lucidissimo nel servire Suso al centro dell’area, lo spagnolo scambia due volte con Romagnoli in attesa del varco giusto, prima che lo stesso difensore scagli un tiro imprendibile sul secondo palo, dove Musso, questa volta, non può proprio arrivare.
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