Le formazioni iniziali di Roma e Napoli riservano sorprese soprattutto fra i giallorossi. Spalletti curiosamente schiera 4 centrali difensivi, utilizzando Rudiger come esterno destro del suo 3-4-2-1 mentre e Juan Jesus come terzo centrale. Perotti gioca sulla destra, alle spalle di Dzeko, mentre El Shaarawy è il prescelto per fare l’esterno sinistro.

Sarri conferma il suo 4-3-3, giocano in difesa i titolari, a centrocampo a sorpresa confermato Rog. In attacco, tridente leggero.

SUPERIORITÀ TATTICA

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Il Napoli gioca un primo tempo di altissimo livello, forse la miglior partita dei partenopei in tutta la stagione per concentrazione e qualità in fase di non possesso. Gli azzurri hanno disinnescato i due modi principali della Roma di creare gioco.

La costruzione stretta, dal basso, che la Roma crea con i tre centrali, e l’appoggio di De Rossi, è costantemente attaccata dal pressing alto, e coordinato, dei tre attaccanti e del centrocampo. Il piano B di Spalletti, ovvero il lancio verso la trequarti avversaria per saltare le linee di pressione, e utilizzare Dzeko come perno dell’attacco, viene anche questo ridimensionato dalla grande partita dei due centrali del Napoli, che hanno vinto quasi tutti i duelli aerei contro il bosniaco (il capocannoniere dei giallorossi ne ha vinti solo 9 su 20).

In fase di non possesso il Napoli tiene i reparti stretti, organizzando un pressing perfetto, e con una linea difensiva sempre alta a coprire preventivamente.

Le difficoltà della Roma si sono acuite anche per vie delle scelte innaturali di Spalletti. Rudiger viene sempre preso in mezzo da Insigne, Hamsik e Ghoulam, così la catena mancina del Napoli (la più organizzata e la migliore) è libera di mettere in campo il gioco veloce e letale che libera l’ala italiana sulla fascia. Perotti non da quasi mai una mano al compagno tedesco, così tutto il sistema di marcature di Spalletti salta in continuazione.

Gli attacchi del Napoli sulla sinistra diventano troppi, e troppo pericolosi, e i due giocatori della Roma con i compiti di regia (De Rossi e Fazio) commettono altrettanti errori. Così arriva la rete di Mertens, sugli sviluppi di una rimessa laterale il Napoli con 7 passaggi di prima svuota la trequarti, Hamsik ha il tempo di lanciare in profondità Mertens: Fazio esce in anticipo, ma non è ben coperto né da Manolas, né da Jesus. Per il belga è facile colpire.

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Le difficoltà della Roma in difesa nascono dalle difficoltà di poter organizzare un’azione d’attacco degna di questo nome. Un circolo vizioso che porta al disastroso primo tempo dei giallorossi, pericolosi solo in occasione della rete di Perotti (annullata) ma nata comunque da una serie di deviazioni casuali. 

Già al termine del primo tempo è chiaro che Spalletti debba inserire Salah, per dare una soluzione in più alla squadra, e riportare Rudiger nel terzetto difensivo: il tedesco è sterile in fase offensiva (solo 1 cross riuscito, su 4 tentati) e 37 i passaggi riusciti verso la trequarti avversaria.  

PERSEVERARE È DIABOLICO

Il tecnico della Roma non recepisce i segnali negativi del primo tempo, e manda in campo la stessa squadra, scambiando di fascia El Shaarawy e Perotti.

La scelta viene punita dopo 3 minuti. Fazio (visibilmente stanco nelle ultime due gare) sbaglia un appoggio semplice in costruzione dal basso, mentre Rudiger si era già allargato sulla destra. Il Napoli intercetta e serve Insigne sulla sinistra, dove c’è troppo spazio libero. L’ala della Nazionale poi pennella un pallone perfetto per Mertens, che nel frattempo aveva attaccato il secondo palo alla Callejon.

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Spalletti inserisce Bruno Peres e Salah (per Fazio ed El Shaarawy), e normalizza la squadra. Salah va a fare la seconda punta vicino a Dzeko, Peres l’esterno destro, mentre Rudiger torna fra i centrali difensivi. Perotti, invece, si piazza sulla sinistra, come aveva fatto a Napoli all’andata.

L’ingresso dell’egiziano ha cambiato il secondo tempo. La Roma ha finalmente un’alternativa per andare ad attaccare la profondità, e qualcuno che possa togliere almeno un centrale a Dzeko. La squadra di Spalletti sembra molto più a suo agio con questo undici, e comincia a macinare calcio vero: dal 51′ in poi sono 16 i tiri totali dei giallorossi, con addirittura due legni colpiti (uno dallo stesso Salah, un altro da Perotti, dopo una vera e propria magia di Reina).

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I cambi danno anche un assetto difensivo migliore ai giallorossi, con i due braccetti (Spalletti dixit), Rudiger e Juan Jesus finalmente a loro agio, pronti a servire in verticale Perotti o Salah. Il Napoli ha anche un leggero calo fisico (era umanamente impossibile tenere quei ritmi per 96 minuti) e quindi lascia diverso spazio fra le linee, così migliora anche la prestazione di Nainggolan, e Strootman. E’ l’olandese a realizzare il gol dell’1-2, che potrebbe comunque essere decisivo in caso di arrivo a pari punti delle due squadre.

PROSPETTIVE EUROPEE

La Roma esce sconfitta su tutti i fronti da questa partita, il pareggio della Juventus ad Udine tiene uno spiraglio sul discorso Scudetto, ma è evidente che i giallorossi dovranno più guardarsi le spalle. Spalletti ha fatto diverse scelte particolari, e ne ha pagato ampiamente le conseguenze, nella gara di giovedì contro il Lione si gioca un grande pezzo di stagione, e non sarà più possibile fare esperimenti. 

Il Napoli esce da questa trasferta rinvigorito, Sarri ancora una volta sugli scudi per il grande lavoro di preparazione alla gara, e la gara di martedì contro il Real Madrid prende adesso un altro aspetto: i partenopei tornano da Roma più convinti dei loro mezzi, e possono provare l’impresa con coraggio e caparbietà.