Tra sorprese, lotte infinite e grandi importanti conferme, il tabellone femminile del Premier 5 di Roma si è allineato alle più che attese semifinali.

La prima ad accedere tra le ultime quattro del torneo è stata la campionessa in carica Elina Svitolina che, nel primo match di giornata sulla NextGen Arena, ha sconfitto in due set la due volte campionessa slam ed ex numero uno del mondo Angelique Kerber.

Una partita solida, nella quale ha messo in luce la solita impeccabile condizione fisica ed il regolare gioco da incontrista, ha trascinato la tennista ucraina ad una nuova semifinale romana per lei che non perde al Foro Italico dal 2016.

Oggi, Svitolina non se la vedrà con la numero due del mondo e seconda favorita del seeding Caroline Wozniacki, bensì con la sempre più pericolosa Anett Kontaveit che, dopo i quarti romani di dodici mesi fa e la semifinale di Stoccarda di poche settimane fa, si regala un altro grande risultato raggiungendo le ultime quattro anche al Foro.

(Fonte: Twitter)

Un dominio assoluto, dall’inizio alla fine del match per la giovane estone che a suon di vincenti ha spazzato via la campionessa di Melbourne, poco a suo agio sul rosso, battendola anche sui lunghi scambi, specialità della casa per la danese.

Tra Svitolina e Kontaveit, che apriranno il sabato del Foro Italico, sarà la prima sfida in carriera, senz’altro sentita ed affascinante perché la posta in palio, adesso, è sempre più alta.

Il match di giornata, però, si è consumato sul campo centrale e la tre volte campionessa del torneo ed ex numero uno del mondo Maria Sharapova ha sconfitto, dopo tre ore ed undici minuti di incredibile ed incessante lotta, la regina del Roland Garros Jelena Ostapenko.

Tre titoli di Parigi in campo, due per la russa ed uno per la giovane lettone, una sfida generazionale, due ragazze che amano tirare forte, giocare di ritmo e che non disdegnano assolutamente la lotta.

Le premesse per una sfida di assoluto livello c’erano eccome ma la realtà ha superato le aspettative regalando al pubblico romano una della partite più avvincenti e belle dell’anno, con un un sali e scendi continuo di emozioni e colpi di scena.

Emblematico il terzo set quando Sharapova, perso il primo ma vinto il secondo con la solita encomiabile grinta e forza di volontà, è sembrata in controllo della situazione avanti per 5-2 con un solo break.

Qui, Ostapenko ha messo in mostra perché ad appena vent’anni ha già vinto un titolo slam, rimontando con carattere e freddezza mentale l’intero svantaggio annullando due match point e riequilibrando tutto sul 5-5.

(Fonte: Twitter)

Dopo tre ore circa di battaglie, ad un passo dal traguardo, Sharapova, nonostante l’occasione gettata al vento, non si è composta e ha ripreso a spingere rispondendo con le stesse armi messe in luce prima dall’avversaria.

Undicesimo e dodicesimo gioco del terzo set sono un assolo di Sharapova che, ritrovatasi con le spalle al muro, come spesso in carriera, ha tirato fuori il meglio di sé, lampi dei tempi d’oro sciogliendosi in un sorriso finale nel boato del Foro Italico.

Oggi, nella semifinale più nobile della giornata al femminile, Sharapova se la vedrà con la numero uno del mondo Simona Halep apparsa in forma eccezionale in questo torneo e così banche ieri sera contro Caroline Garcia alla quale ha concesso appena cinque giochi.

Nel 2014 fu la finale di Parigi che Sharapova chiuse solo per 6-4 al terzo dopo tre ore di battaglia, le premesse ancora una volta ci sono tutte ma l’incognita sarà la benzina rimasta nel serbatoio della russa, comunque una sfida da non perdere.