La stagione del ritorno al passato non si è smentita nemmeno nell’ultimo dei quattro tornei dello slam e così, dopo i successi per certi versi inaspettati e commoventi di Federer a Melbourne e a Wimbledon e di Nadal a Parigi, è sempre il maiorchino a conquistare anche il titolo a New York.
Il terzo per Rafa nella Grande Mela, il sedicesimo di una indescrivibile carriera, vissuta testa a testa con Federer che detiene comunque il record, 19, nella classifica all time, in una delle rivalità più incredibili nella storia dello sport.
Un successo che non era scontato come quello di Parigi all’inizio del torneo, perché Rafa in questa estate nordamericana non aveva brillato cedendo a Shapovalov e Kyrgios nei tornei di Montréal e Cincinnati, ma, approfittando di un tabellone orfano, non per colpa sua, dei grandi protagonisti degli ultimi anni, il maiorchino ha costruito con una condizione sempre in crescendo, la sua terza meraviglia newyorkese.
La finale non è mai stata in discussione non solo perché dall’altra parte della rete c’era un assoluto debuttante in un palcoscenico del genere, ma soprattutto perché Kevin Anderson, autore comunque di un eccellente torneo, non aveva proprio le armi per fare male a Nadal, perfetto al servizio, con i fondamentali da fondo e anche nelle tante ed inaspettate discese a rete in occasione delle quali ha sempre ottenuto il punto.
Perché è facile pensare che Rafa=terra rossa, ma una convinzione simile porterebbe a sminuire eccessivamente la carriera di questo straordinario campione, capace non solo di rialzarsi dopo innumerevoli problemi fisici, ma anche di modificare il suo gioco, di adattarsi a tutte le superfici, finendo per essere sì, perfetto sulla terra rossa, ma comunque vincente su qualsiasi altro campo del mondo.
E non è facile, a 31 anni, saltare da una parte all’altra del campo come quando si rivelò al mondo del grande tennis appena maggiorenne, e non è facile avere ancora, dopo 16 slam, quella fame di vittorie, quella smania di mordere le coppe, agognate e conquistate, e non è per nulla facile aver dovuto condividere la propria carriera con un campione straordinario ed ingombrante come Federer.
Eppure Rafa c’è riuscito e ci riesce ancora, ha vinto e vince ancora, ha incantato ed incanta ancora, ha scritto con Federer la storia e con lui la scrive ancora.
Chi è il più grande di tutti i tempi? Chi è più forte tra i due? Ma davvero queste domande interessano a qualcuno?
RISULTATO FINALE US OPEN 2017 MASCHILE:
[1] R.Nadal b. [28] K.Anderson 6-3 6-3 6-4
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