17 anni dopo l’ultima volta, gli Stati Uniti tornano a vincere la Fed Cup grazie al successo, nel doppio decisivo, contro la Bielorussia.

Nulla ha potuto il calore della gremita Chizhovka Arena di Minsk che ha ospitato l’evento in questi due giorni facendo sentire un enorme supporto alle proprie giocatrici.

Anche perché, Sabalenka e Sasnovich non partivano affatto favorite e il loro successo finale sarebbe apparso come una vera e propria impresa, tanto inaspettata quanto magica per una nazione che non aveva mai giocato una finale di Fed Cup.

Un sogno che si è spezzato ad un solo incontro dal realizzarsi e nel quale non sono comunque mancate le chance per creare l’impresa.

La giornata si era aperta con il successo rocambolesco, almeno dell’andamento del primo parziale, di CoCo Vandeweghe, grande protagonista di questa entusiasmante due giorni che ha sconfitto l’esuberanza delle giovanissima Aryna Sabalenka, apparsa per lunghi tratti come su una nuvola.

Ma il coraggio ed il talento, sebbene ancora acerbo della diciannovenne bielorussa, non hanno nascosto l’inesperienza e la paura nel tie break del primo set rivelatosi poi decisivo per l’esito finale del match e conquistato da Vandeweghe.

La numero uno degli Stati Uniti e numero dieci del mondo ha così consegnato nelle mani di Sloane Stephens la possibilità di chiudere i conti in questa finale di Fed Cup.

Ma la pessima condizione della campionessa di New York soprattutto dal punto di vista mentale, ha rimesso tutto in parità dopo una serie interminabile di occasioni perse.

Dopo aver conquistato il primo set, Stephens ha letteralmente buttato via il secondo prima di ricomporsi nel terzo scappando avanti addirittura per 5-2.

Ma l’enorme confusione che ha caratterizzato questa versione di Sloane post incredibile successo a New York, ha fatto sì che la statunitense gettasse al vento questa nuova occasione permettendo all’avversaria, la modesta Sasnovich di recuperare terreno e di trascinare nuovamente nel match anche il pubblico.

Una confusione che non ha più abbandonato Stephens fino alla fine della sfida tanto da dimenticarsi prima,che sul 6-6 non è previsto, negli incontri di Fed Cup, il tie break e da collezionare poi l’ennesima sfilza di errori per regalare alla Bielorussia l’opportunità di giocarsela al doppio decisivo.

Così, per il terzo anno consecutivo, la finale di Fed Cup si è giocata in un all-in decisivo nel doppio conclusivo con Sasnovich e Sabalenka beniamine di casa in questa due giorni opposte a Vandeweghe, in forma stellare soprattutto al servizio e Rogers.

Il doppio è la sfida qualitativamente più mediocre con un primo set che scivola via tranquillo in favore delle statunitensi, più abituate alla specialità, pur avendo giocato poco insieme.

Nel secondo le bielorusse, dopo alcune difficoltà iniziali, hanno reagito con carattere ed encomiabile grinta, ma nel momento chiave, avanti per 5-2 con doppio break e con la possibilità di portare il match al terzo, improvvisamente la luce si spegne.

Vandeweghe e Rogers rispondo punto su punto, recuperano lo svantaggio e trascinano il set al tie brek dove dominano mettendo definitivamente le mani sulla Fed Cup.

Una Fed Cup sofferta e lottata, una finale ricca di emozioni e colpi di scena e con una CoCo Vandeweghe assoluta protagonista del successo.

Un successo mai scontato ed in discussione fino all’ultimo grazie ad una splendida e mai doma Bielorussia che ha reso appassionante questo atto conclusivo che finalmente ha riportato negli Stati Uniti la coppa a squadre dopo 17 lunghi ed interminabili anni.