Il governo britannico ha dato il via libera agli eventi sportivi e culturali a partire dal 1 Giugno. Le partite saranno ovviamente a porte chiuse e la federazione avrebbe già scelto il 12 giugno come data di partenza della Premier League.
Boris Johnson ha definito le linee guida per la fase 2 con il suo discorso in Parlamento. La norma principale da rispettare sarà quella che riguarda il distanziamento sociale.
In un documento di cinquanta pagine circa il governo britannico ha voluto mettere nero su bianco tutte le attività che potranno riprendere, comprese quelle sportive.
La Premier League in maniera compatta si è detta pronta per riprendere le ostilità. Un punto, però, più di altri ha provocato una spaccatura all’interno del gruppo di 20 squadre, ovvero la proposta di disputare le partite nei campi neutri. Le autorità politiche e sanitarie non hanno fatto mistero di queste intenzioni, soprattutto per salvaguardare i giocatori ed evitare l’innesco di un nuovo contagio.
La frattura si è creata fra le big ed i club medio-piccoli. I primi si sono detti favorevoli, mentre i secondi no, tra cui Brighton, Aston Villa e Watford.
C’è un secondo problema, ovvero i timori espressi dagli stessi calciatori. L’attaccante argentino del Manchester City Sergio Aguero ha già parlato di un forte pericolo di contagio in una nazione che ha il secondo numero di morti per Covid-19.
La Premier League, per bocca del suo chief executive, ha sottolineato il ruolo positivo svolto dai giocatori e dai club per aiutare le rispettive comunità. Ora c’è la voglia di ripartire, con un modello responsabile per portare a termine il torneo.
Altra novità riguarda il prolungamento dei contratti dei calciatori. E’ stata concessa una proroga per quest’ultimi, i quali potranno avere validità oltre il 30 giugno fino al termine della stagione.
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