Mondiali 2018, Gruppo F: alla scoperta di Germania, Messico, Svezia e Corea del Sud

Continuiamo il viaggio fra i vari gironi di questi Mondiali di calcio che cominceranno il 14 giugno in Russia. Il Girone F vedrà come protagonista la Germania, il Messico, la Svezia e la Corea del Sud. 

I campioni in carica, la nazionale che ci ha tolto la possibilità di sognare e due presenze fisse ai Mondiali anche nel 2018. Questa è la sintesi del Gruppo F, che vedrà protagonisti assoluti la Germania campione del mondo, il Messico, la Svezia e la Corea del Sud. Si parte con la prima giornata divisa il 17 e il 18 giugno, si prosegue con il 23 e si chiude con il 27 per la classifica finale. 

gruppo f mondiali

Mondiali 2018, Gruppo F: Germania 

La Germania è campione del mondo. Solo questo potrebbe bastare a considerarla come la squadra da battere. Effettivamente, è così, anche perché il percorso fatto dal ct Joachim Low che, ricordiamo, ha iniziato il suo ciclo giusto dieci anni fa, è stato assolutamente perfetto, o quasi, nonostante qualche infortunio importante e, soprattutto, il cambio generazionale in corso in questi anni, che ha portato alla vittoria senza storie anche della Confederations Cup e ad un Europeo vissuto comunque da protagonista. Forse, la grande lacuna da risolvere è sfatare il tabù dei due Mondiali consecutivi, che ormai perdura dall’Italia mussoliniana di Vittorio Pozzo, e anche quello della stessa Conf Cup, visto che nessuna nazionale vincente nel mini torneo è poi riuscita a portare a casa anche il Mondiale l’anno successivo. 

Punti di forza e punti deboli

La Germania di Low non ha punti deboli, perché non può averli. O, meglio, non li ha perché è la squadra più forte, la rosa più completa, il gioco migliore, il perfetto mix tra giovani talenti e giocatori di esperienza, senza dimenticare un calcio che esalta il talento e la classe della nuova generazione, senza dimenticare la tradizione del calcio sassone, basata sulla forza fisica e su quella capacità di non arrendersi mai. La rosa fa assolutamente paura, ha tutto per vincere a mani basse anche quest’anno, soprattutto se si considera che la lista degli esclusi è ancora più incredibile, per un valore totale che supera il miliardo di euro. Forse, l’unico dubbio è quello relativo all’abbondanza delle opzioni e nella scelta di trovare una gerarchia ben precisa attorno alla quale costruire l’undici titolare. 

Come gioca la Germania?

Immaginate una squadra perfetta, una rosa dalla quale si possono pescare i migliori giocatori al mondo. Bene, perché per Low è realtà, così come il suo 4-2-3-1. La prima scelta che dovrà fare è quella relativa al portiere, visto che Neuer è riuscito a tornare giusto in tempo per i Mondiali, ma potrebbe giocare uno tra ter-Stegen e Leno, sicuramente due grandi giocatori, che bene hanno fatto in questi ultimi anni. In difesa si riparte dal quartetto formato da Kimmich, Boateng, Hummels e Hector, ma i due centrali non arriveranno nelle migliori condizioni e potrebbero, almeno all’inizio, lasciare spazio a Sule. Se sta bene, in mediana ci sarà Khedira al fianco di Kroos, ma non è da escludere che possa essere titolare uno tra Gundogan e Goretzka, mentre sulla trequarti sarà divertente scoprire chi tra Muller, Ozil, Reus, Sanè, Draxler e Brandt rimarrà in panchina di partita in partita, visto che la punta sarà Werner. 

La lista dei convocati della Germania 

Probabile formazione: 

Germania (4-2-3-1): Neuer; Kimmich, Boateng, Hummels, Hector; Khedira, Kroos; Muller, Ozil, Reus; Werner. 

Mondiali 2018, Gruppo F: Messico 

Il Messico è una presenza costante ai Mondiali, dove ha raggiunto la giusta esperienza e una dimensione importante grazie soprattutto al ct Juan Carlos Osorio, che da anni riesce a coltivare e mettere nelle migliori condizioni possibili i propri talenti, dando vita a squadre sempre molto competitive e difficili da affrontare. Sulla carta, la nazionale messicana resta la più forte, dopo i campioni tedeschi, ma non sarà facile superare il turno, visto che gli ostacoli sono squadre attrezzate, che vorranno dimostrare che con lo spirito giusto si può andare avanti anche contro avversari più forti. 

Punti di forza e punti deboli 

E’ da quattro anni, se non addirittura otto anni, che Osorio convoca quasi sempre gli stessi giocatori. Questo può essere sicuramente un punto di forza a favore del Messico, che vive il periodo di massima maturità dei propri maggiori talenti. E’ pure vero, però, che il grande talento spesso non è supportato dal giusto equilibrio tattico, sporcato anche da tanti giocatori offensivi spesso adattati in ruoli non proprio così congeniali. Sicuramente, qualora il ct riuscisse a mettere il centrocampo nelle condizioni giuste per dare il giusto apporto difensivo ed offensivo alla squadra, il Messico può anche arrivare molto lontano, visto che ha una rosa abbastanza completa in tutti i reparti. 

Come gioca il Messico?

Tantissima qualità e bocche offensive nel 4-3-3 talentuoso di Osorio, che potrebbe adattare Gallardo o Aquino come terzino sinistro, qualora non volesse schierare una difesa più statica con Salcedo, Moreno, Reyes e Layun, a protezione di Ochoa, pronto a ripetersi dopo le ottime prestazioni di quattro anni fa. In mediana Guardado sarà il regista con Jonathan Dos Santos e Hector Herrera come mezz’ale, mentre in attacco ci sono tre posti per Corona, Lozano, Chicharito Hernandez, Raul Jimenez, Carlos Vela e Giovani Dos Santos. 

La lista dei convocati del Messico 

Probabile formazione: 

Messico (4-3-3): Ochoa; Layun, Reyes, Moreno, Salcedo; Jonathan Dos Santos, Guardado, Herrera; Corona, Hernandez, Lozano. 

Mondiali 2018, Gruppo F: Svezia 

Purtroppo, tutti sappiamo come la Svezia sia arrivata a disputare i Mondiali dopo tantissimi anni. L’agnello sacrificale della rinascita svedese targata dal ct Jan Andersson è stato l’Italia ai Play-off, in una doppia sfida che ci ha lasciato tanti rimpianti. Certo, l’urna di Mosca non è stata clemente con la nazionale dei vichinghi, quasi come se fosse una sorta di giustizia verso una squadra che ha fatto molto bene in questi ultimi due anni, ma che non ha il phisique du role per far parte della spedizione russa. Sta di fatto che la Svezia è una buona squadra e può provare a giocarsela contro tutti con le proprie armi. 

Punti di forza e punti deboli  

Conosciamo molto bene tatticamente la Svezia, una squadra che gioca in maniera molto scolastica, puntando su una perfetta fase difensiva, volta a chiudere tutti gli spazi e a nascondere la lentezza dei due difensori centrali, ma molto brava a ripartire in contropiede con le giuste idee di gioco e con la velocità appropriata per non diventare abulica e prevedibile. Manca il grande bomber lì davanti, un vuoto lasciato dall’addio di Ibrahimovic, incolmabile per carattere, personalità e classe. Proprio la qualità pura non c’è, ma i reparti hanno il giusto mix di tecnica, quantità ed esperienza, nonché costruita sulle basi della nazionale under 21, che vinse qualche anno fa gli Europei di categoria. 

Come gioca la Svezia?

La Svezia di Andersson si è sempre schierata in campo con uno scolastico 4-4-2, molto semplice dal punto di vista interpretativo, ma efficace nelle due fasi. A porta è stato scelto Olsen, così come in difesa i titolari saranno Lustig e Augustinsson sulle fasce, con Lindelof pronto a riprendersi la scena al fianco di capitan Granqvist. Qualche dubbio a centrocampo, invece, visto che Durmaz, Ekdal, Hiljemark e Rohden si giocano due posti con Claesson e Svensson al fianco di Larsson e Forsberg, sicuramente il giocatore più forte della squadra. In attacco nessuno riesce a far giocare bene la squadra come Toivonen e Berg, nonostante la presenza di giocatori più quotati come Guidetti e Thelin. 

La lista dei convocati della Svezia

Probabile formazione: 

Svezia (4-4-2): Olsen; Lustig, Lindelof, Granqvist, Augustinsson; Claesson, Larsson, Svensson, Forsberg; Toivonen, Berg. 

Mondiali 2018, Gruppo F: Corea del Sud 

Dopo una grande crescita, la Corea del Sud sta vivendo un periodo di stasi, se non addirittura di leggera crisi, in questi ultimi anni. Dalla prima presenza nel calcio che conta del 2002 fino ad oggi sicuramente il calcio sudcoreano ha esportato tanti giocatori, questo è vero, ma la nazionale non è mai riuscita davvero a contendere i tornei asiatici, qualificandosi però sempre per i Mondiali. Anche questa volta con il ct Tae Yong Shin la nazionale sudcoreana sarà presente alla competizione, ma questa volta appare come la vittima sacrificale di un girone che qualche anno fa avrebbe potuto disputare a testa alta. 

Punti di forza e punti deboli  

A parte un reparto d’attacco davvero molto forte, costituito da giocatori di livello internazionale, alcuni dei quali protagonisti assoluti nei rispettivi club, la Corea del Sud sembra mancare in tutti il resto, visto che alcuni dei migliori talenti sono andati perduti in questi anni, soprattutto a centrocampo, dove non hanno rispettato le aspettative e hanno perso anche la nazionale. La difesa è tutta da scoprire, per non parlare della porta, mentre il centrocampo manca di esperienza. 

Come gioca la Corea del Sud?

Al di là delle difficoltà nella pronuncia dei nomi, che somigliano ad una filastrocca, il ct Shin punterà su un 3-5-2 abbastanza camaleontico e super offensivo, visto che, a parte Ki, unico vero centrocampista, i vari Lee, Koo, Lee e Kim sono giocatori molto offensivi in mediana, a supporto di Son e Hwang. In difesa, invece, Oh e Yun saranno aiutati da Lee, a protezione di Kim. 

La lista dei convocati della Corea del Sud 

Probabile formazione: 

Corea del Sud (3-5-2): Kim; Oh, Yun, Lee; Lee, Koo, Ki, Lee, Kim; Son, Hwang. 

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