L’Atalanta stacca il pass per le semifinali di Coppa Italia in seguito ad una rumorosa vittoria casalinga, conclusa per 3-0, contro la Juventus campione delle ultime quattro edizioni.
Una serata difficile peri bianconeri che, fin dalla vigilia, mostrava diversi motivi di apprensione per una sfida per nulla semplice contro una squadra organizzata e temibile soprattutto nel suo caldo stadio.
E in effetti se da una parte i nerazzurri hanno disputato la gara perfetta, solidi in difesa ed abili a sfruttare ogni minima grande incertezza, i bianconeri, dall’altra, hanno macchiato la performance con sbavature imperdonabili.
Complice anche, pronti via, l’infortunio di Chiellini, la retroguardia bianconera si è trovata costretta ad adattare De Sciglio come centrali difensivo dando, da lì a poco, con l’aiuto anche dei colleghi, il via ad un uno-due micidiale che ha di fatto chiuso anzi tempo la gara.
Castagne prima, su svarione di Cancelo appena subentrato, e Zapata poi, abile a districarsi in una difesa morbida, hanno regalato il doppio vantaggio all’Atalanta in un paio di minuti ipotecando così l’accesso in semifinale.
Nella ripresa la reazione della Juventus non si è fatta attendere rivelandosi però solo temporanea e poco a fuoco tanto da non impensierire mai il portiere avversario Berisha e cadendo, anzi, vittima di una terza rete su un nuovo grossolano errore.
Un risultato senz’altro prestigioso per l’Atalanta che si troverà a giocarsi l’accesso in finale in un doppio appuntamento contro la Fiorentina nel corso del prossimi mesi mentre la Juventus, che vede comunque sfumare un obiettivo, dovrà elaborare la sconfitta ed evitare che accadano ancora serate così negative.
VOTI
MIGLIORI
Zapata 8: quando vede bianconero sembra trasformarsi ancora da giocatore temibile ad avversario incontenibile. La doppietta, che replica quella registrata un mese fa nella sfida di campionato, è solo la vetta di una serata perfetta, sempre disposto in fase di ripiegamento e sempre pronto a fare a sportellate con chiunque in ogni zona del campo.
Toloi, Djimsiti e Palomino 7: è vero che l’attacco bianconero ha messo in mostra forse neppure un’unghia del potenziale realizzabile, ma va dato merito ad una linea difensiva precisa, lucida e fisicamente debordante che ha retto dal primo all’ultimo minuto ad una squadra capace di segnare sempre in stagione tranne, appunto, ieri sera.
Hateboer, De Roon e Castagne 7: la prestazione di tutti e tre testimonia alla perfezione la gara di sacrifico e di intensità fisica, a tratti smodata, realizzata dall’Atalanta nella fredda notte di Bergamo. Tarantolati, i tre hanno fatto impazzire i giocatori avversari sempre costretti all’inseguimento e in continua apprensione per la possibilità di generare occasioni pericolose, talvolta, come in occasione del gol di Castagne, approfittando lucidamente degli errori altrui.
Chiellini 6: poco per giudicare la sua prestazione ma finché era in campo la Juventus, pur spesso in apprensione, era in partita mentre, una volta uscito, la situazione è cambiata drasticamente e drammaticamente.
PEGGIORI
Ronaldo 5: probabilmente è stanco ma nella serata di Bergamo è sembrato anche lui un pesce fuor d’acqua e, se pochi giorni fa, in un incrocio altrettanto complesso contro la Lazio, ha provato più di una volta a suonare la carica, ieri è apparso nervoso e sfiduciato.
Bernardeschi 5: a corrente alternata, ogni tanto ne imbrocca una giusta e crea situazioni promettenti mentre altre si perde in giocate troppo complesse, poco lucide e adatte al momento.
Rugani, Alex Sandro, Bentancur e Dybala 4,5: chi più chi meno, in diverse zone del campo, tutti gravemente insufficienti. Rugani soffre l’essere solo e abbandonato dagli storici esperti compagni di reparto ed è in continuo stato di apprensione. Alex Sandro spinge a tratti e buttando nella mischia cross storti, sbilanciati e gestiti facilmente dalla difesa fisicata dell’Atalanta. Bentancur in regia scompare nella tenaglia dei centrocampisti avversari che dominano la gara mentre Dybala, nervoso e contratto, non riesce mai ad illuminare la situazione in preda all’ardore agonistico dei rivali.
De Sciglio e Cancelo 4: mezzo voto ancora in meno per i due responsabili attivi ed evidenti del gol che dà il via a tracollo e di quello che lo certifica. Leggerezze inspiegabili ed ingiustificabili di cui fare tesoro per le gare del futuro prossimo.
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