Quattro grandi partite, due splendide maratone, i migliori giocatori che l’erba, probabilmente, può offrire in questo momento.
Il menu di Wimbledon, quest’oggi, era incredibilmente appetitoso e non ha affatto deluso le grandi aspettative con una sorpresa, in particolare, che ha lasciato tutti senza parole.
Roger Federer, otto volte campione del torneo e vincitore dodici mesi fa, esce clamorosamente di scena ai quarti di finale, per la seconda volta in carriera facendosi rimontare due set di vantaggio.
Kevin Anderson colleziona la più grande vittoria della sua carriera e, dopo la finale di New York del settembre dello scorso anno, registra un nuovo importante piazzamento slam, questa volta sui prati verdi di Wimbledon.
Il tennista sudafricano ha, come detto, rimontato ben due set di svantaggio contro il più illustre collega ed ha, addirittura, annullato un match point nel terzo prima di imporsi al termine di una autentica maratona nel quinto per 13-11.
Con questo successo Anderson toccherà lunedì il suo best ranking di numero sei e già venerdì potrà giocarsi l’accesso ad una nuova finale slam in una partita aperta ad ogni risultato contro John Isner.
Il tennista statunitense, infatti, famoso da queste parti per la partita più lunga della storia del tennis vinta contro Mahut, otto anni dopo, centra la prima semifinale slam della sua carriera.
Isner ha rimontato un set di svantaggio contro il canadese Milos Raonic, finalista qui due anni fa, finendo poi per chiudere i restanti parziali con autorevolezza e grande qualità di gioco.
Nella parte bassa del tabellone, invece, dopo l’eliminazione di Roger Federer, occhi puntati su Rafael Nadal, secondo favorito del seeding ma numero uno del mondo che, per la prima volta dal 2011 tornava in un quarto di finale a Wimbledon.
Il maiorchino ha trionfato, rimontando uno svantaggio di due set a uno, dopo una maratona di più di quattro ore mezzo, contro il gigante argentino Juan Martin del Potro in una delle partite più belle ed emozionanti dell’anno.
Nadal, con questo risultato sofferto ma incredibilmente meritato, fa un passo in avanti verso quello che sarebbe, a tutti gli effetti, un clamoroso terzo titolo a Wimbledon, specialmente dopo le prestazioni degli ultimi anni.
In semifinale, nel “clasico” del tennis per numero di sfide disputate, Nadal ritroverà Novak Djokovic, ex numero uno del mondo e di nuovo in una semifinale slam dopo quasi due anni, dopo New York 2016.
Il serbo ha sconfitto ancora una volta il giapponese Kei Nishikori che non supera il serbo da quasi quattro anni, al termine di quattro set comunque equilibrati e ricchi di grandi scambi con lampi, da parte di Nole, del tennis dei tempi migliori.
In semifinale, però, servirà ancora di più per estromettere il numero uno del mondo Rafael Nadal che mai come quest’anno, per le condizioni atmosferiche e soprattutto dopo l’uscita di scena di Federer, sente di avere una grande occasione, ma Wimbledon è il teatro per eccellenza delle grandi favole e delle impensabili sorprese, e chissà che queste non siano ancora finite.
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