Mikhail Youzhny ha annunciato, nella notte tra martedì e mercoledì, il ritiro dalle competizioni tennistiche nel settembre di quest’anno.
Il tennista russo, in seguito al successo nel suo match d’esordio nell’ATP 250 di Atlanta, contro la wild card locale Emil Reinberg, ha dichiarato, nell’intervista post incontro, la sua intenzione di lasciare il tennis in questa stagione a 36 anni.
Youzhny, scivolato questa settimana alla posizione numero 105 del mondo, disputerà per intero le Us Open Series, i tornei di preparazione all’ultimo slam della stagione a New York, nei tabelloni di qualificazione e poi tornerà in Europa, nella seconda metà di settembre, per appendere la racchetta al chiodo nell’evento casalingo a San Pietroburgo.
La scorsa notte Youzhny ha centrato la vittoria numero 498 della sua brillante carriera classificandosi così tra i dieci giocatori in attività ad aver conquistato più incontri sul circuito maggiore, dietro solo a fenomeni come i Fab Four o tennisti da anni top ten come Wawrinka, Ferrer e Berdych.
Il russo si è aggiudicato ben dieci titoli del circuito professionistico maschile in singolare ma, soprattutto, ha conquistato per ben due volte la Coppa Davis, nel 2002 e nel 2006, con lo storico match contro Paul Henri Mathieu che lo vide assoluto protagonista nel consegnare il punto decisivo alla sua nazionale.
È stato al massimo numero otto del mondo nel ranking di singolare e, nelle prove dello slam, ha saputo spesso ben figurare raggiungendo due semifinali a New York ed un quarto di finale in tutte le altre tre prove major.
Dotato di un eccezionale rovescio ad una mano, elegante e magistrale nella sua tecnica, il tennis del russo è sempre stato accostato al gioco del passato, meravigliosamente vintage e atipico per la modernità.
After his R1 win tonight at the @BBTatlantaopen, former World No. 8 Mikhail Youzhny announced he will retire from the pro tour in September in St. Petersburg.#USOpenSeries pic.twitter.com/lyEDQSMEH5
— US Open Tennis (@usopen) July 25, 2018
Ottima capacità difensiva, più innata che allenata, eccellente completezza tecnica, pulizia in tutti i fondamentali, forse solo sotto il profilo mentale la carriera del russo non è stata impeccabile, famoso per essere una testa calda, a volte nervoso, altre distratto e poco lucido.
Ciò nonostante, Youzhny ha portato, lungo tutto l’arco di questo inizio di nuovo millennio, colpi e gesti tipici di quello precedente, una boccata d’aria fresca e di soluzioni sempre più rare nel tennis moderno e potente di oggi, un personaggio che mancherà, forse meno al grande pubblico, ma decisamente molto agli affezionati e ai grandi appassionati.
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