Il nuovo che avanza, affascina, impressiona e trionfa: le ATP Finals di Londra incoronano campione Stefanos Tsitsipas, greco, classe ’98 e il futuro del tennis può vivere sogni tranquilli.
In una finale senza big three, in un incrocio tra volti già noti ma attesi finalmente da importanti vittorie, è Stefanos Tsitsipas a prevalere su Dominic Thiem al termine di un incontro da far spesso strabuzzare gli occhi, capace in ogni momento di non fare emergere la mancanza dei nomi grossi, storici del circuito.
Il futuro del tennis sarà senz’altro caratterizzato da potenza, velocità, prestanza fisica ma il tutto, guardando tanto Tsitsipas quanto Thiem, verrà affiancato e aiutato da un splendida pulizia tecnica, una eccellente qualità stilistica ed una varietà vintage di colpi e soluzioni.
Se questo sarà il tennis nei prossimi 10/15 anni, verosimilmente orfani dei leggendari Djokovic, Nadal e Federer, beh, il problema su appeal, interesse e piacere in questo sport, nemmeno emergerà grazie a volti puliti, di talento, che hanno ereditato dai migliori il giusto comportamento sul campo e la qualità del gioco.
E la finale di ieri è stato il migliore spot per chi ancora avesse paura di fronte all’ombra ignota del futuro perché Tsistipas e Thiem hanno dato vita ad un duello avvincente ed equilibrato, ricco di vincenti, di colpi stellari, di giocate singolari, che ha avuto nel tie break del terzo set il suo esito più corretto degno di un giallo di alta scuola.
Alla fine a spuntarla, nonostante il tradimento da parte del suo servizio lungo tutto il tie break, è stato Tsitsipas, il più giovane dei due, al primo grande trionfo della sua ancora minima ma già brillante carriera, che ha approfittato di qualche scricchiolio finale del suo avversario, Thiem, tradito a sua volta, in modo però più decisivo, dal suo diritto.
Un successo maturato dopo più di due ore e mezza di battaglia, con oltre 200 punti giocati, per concludere una stagione 2019 che, se a livello slam ha visto ancora una volta il dominio incontrastato dei grandi (due major a testa per Djokovic e Nadal), negli altri importanti appuntamenti ha visto emergere qua e là, degni successori di un’eredità davvero pesante, dagli stessi Thiem e Tsitsipas, passando per Medvedev o ancora Zverev ed il nostro Berrettini.
L’impressione, arrivati in fondo ad una nuova stagione, ad un nuovo anno che passa inesorabile, è che il 2019 sia stato un vero e proprio momento di transizione, un anno che ha mostrato qualcosa, una piccola anteprima, di ciò che il futuro, quello che tanto spaventa, può riservare.
Un’anteprima intrigante, ricca di colpi di scena, di interessanti scoperte, di piacevoli conferme ma con ancora tanti intrighi da sciogliere e tanti misteri da svelare per un 2020 che scalpita e che si preannuncia come un best seller, e nel quale pure il “maestro” Tsitsipas vorrà dire la sua rendendo vincente realtà la NextGen.
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