Una sconfitta totalmente inaspettata sia perché la finale raggiunta a Wimbledon era datata poche settimane fa, sia perché con un punteggio così netto non era mai successo nella sua personale carriera.
Serena Williams cede in 52 minuti, racimolando la miseria di un gioco, nell’esordio contro la britannica Johanna Konta nel WTA Premier di San José.
Un trofeo vinto nelle ultime tre edizioni disputate, la più recente quattro anni fa e su una superficie che dire che conosce come le proprie tasche è riduttivo. Ma la versione che si è presentata in campo la scorsa notte era al limite dell’immaginabile.
Lenta, contratta, nervosa, appesantita e poco motivata, un mix perfetto per confezionare la peggiore performance della sua carriera, la sconfitta più dolorosa dalle WTA Finals di Singapore nel 2014 quando, a livello di round robin, conquistò appena due giochi contro Simona Halep prima di vendicarsi pochi giorni dopo nella finale del torneo.
Dopo aver conquistato il primo gioco del match, Serena è calata drasticamente di fronte ad una avversaria in ripresa rispetto alle ultime apparizioni ma comunque ancora lontana dai fasti dello scorso anno che la lanciarono tra le prime dieci giocatrici del mondo.
Un passivo che ha dell’incredibile e che ha portato quasi alle lacrime la statunitense nelle fasi finali del match, incapace di trovare ritmo da fondo e completamente imballata al servizio, registrando sette doppi falli e solo il 40% di prime in campo.
.@JohannaKonta stuns Serena Williams, 6-1, 6-0!
Takes 12 games in a row to move into @MubadalaSVC second round! pic.twitter.com/MtZY0Bkos4
— wta (@WTA) August 1, 2018
Sempre negli Stati Uniti, a diversi chilometri di distanza, nell’ATP 500 di Washington, cade subito, all’esordio, il tre volte campione slam Stan Wawrinka ancora alla disperata ricerca della migliore condizione dopo l’operazione al ginocchio dello scorso anno.
Purtroppo lo svizzero è apparso ancora una volta lontano dal suo migliore tennis, vittima di un numero troppo elevato di errori gratuiti e poco brillante fisicamente tanto da cedere, seppure al tie break del terzo, contro lo statunitense Donald Young, a sua volta in grave crisi di risultati ultimamente.
Nel frattempo, infine, nell’ultimo appuntamento sul rosso europeo in corso di svolgimento a Kitzbuhel, Matteo Berrettini prosegue nel suo momento d’oro e, dopo aver sorpreso all’esordio il francese Simon quinta testa di serie, ha sconfitto quest’oggi Albot centrando così il secondo quarto di finale consecutivo dopo il successo di domenica a Gstaad.
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