La stagione 2017 degli italiani nel circuito ATP non ha regalato grandi sorprese o risultati epocali come quelli registrati, per esempio, dalle ragazze nelle passate stagioni, ma non sono mancati successi, titoli (Fognini a Gstaad) e traguardi prestigiosi che hanno appassionato milioni di fans.

Sebbene il tennis italiano in generale non stia vivendo un momento d’oro e le prospettive non sembrino poter migliorare questo andamento, gli azzurri stanno dando segnali sicuramente più incoraggianti, per il futuro, rispetto al movimento femminile che, dopo la stagione irripetibile di Schiavone, Pennetta & co, appare incapace di ritrovare la necessaria linfa vitale.

Così, con Fabio Fognini per la quarta volta negli ultimi cinque anni capace di chiudere tra i primi 30 giocatori del mondo, con Thomas Fabbiano autore della migliore stagione della sua carriera che l’ha lanciato a pieno regime nel circuito dei grandi, e con tanti giovani che scalpitano e che tenteranno, a breve, l’all in tra i quali Matteo Berrettini, Gianluigi Quinzi, Lorenzo Sonego, Andrea Pellegrino e Filippo Baldi, il tennis italiano al maschile proverà, ancora, a regalare qualcosa da raccontare e celebrare.

MIGLIORI

• FABIO FOGNINI, 7: da Fabio è giusto sempre aspettarsi qualcosa in più, perché il talento è davvero tanto sia da un punto di vista squisitamente tecnico, sia sotto il profilo fisico, dove, quando è in condizione, ha davvero pochi rivali, e la semifinale di Miami ne è una prova. Purtroppo la continuità di rendimento, la capacità e la volontà di rimanere mentalmente sul pezzo, non solo durante l’intera stagione, ma anche all’interno di ogni singola partita, e l’impossibilità, a volte, di frenare istinto e parole, rimarranno un grosso neo quando si tenta di fare un ritratto di lui. Tuttavia è l’unico in grado di competere ai massimi livelli, di far credere a tantissimi appassionati di poter creare sorprese nei vari tabelloni, di poter portare a casa vittorie straordinarie e successi inaspettati anche contro i migliori del mondo. E per questo, nonostante i diversi rammarichi e le tante arrabbiature per atteggiamenti spesso poco condivisibili, è impossibile, alla fine di ogni stagione, non ringraziarlo.

• THOMAS FABBIANO, 7: un “2017” da incorniciare per il piccoletto di Taranto che, a 28 anni, si regala l’ingresso tra i primi 100 giocatori del mondo, con un best ranking di numero 70, ed un piazzamento, a fine stagione, di numero 72 delle classifiche mondiali. Tutto questo grazie a 3 vittorie nel circuito challenger a Quanzhou, Gimcheon e Seoul, oltre ad una finale, prestigiosa, sull’erba di Nottingham, dimostrando una volta di più di essere tra i pochi azzurri a possedere un gioco perfetto soprattutto per le superfici veloci. A settembre ha poi vinto le prime partite in un torneo dello slam, nella sua magica corsa a New York, dove si è issato fino al terzo turno cedendo a Paolo Lorenzi in un emozionante derby tutto italiano. Difficile dire che cosa il 2018 avrà in serbo per lui, ma Thomas rimane un esempio brillante di come con grinta, carattere, talento ovviamente, ma soprattutto forza di volontà, è possibile regalarsi incredibili soddisfazioni.

• PAOLO LORENZI, 6,5: stagione a due facce quella di “Paolino” bravissimo a centrare, a 36 anni, il best ranking di numero 33 delle classifiche mondiali ed un fenomenale ottavo di finale a New York ma che, proprio dopo quella straordinaria cavalcata nella “Grande Mela”, ha finito per spegnere la luce forse esausto al termine di un’annata intensa ed impegnativa. Ciò nonostante, per il senese, non si possono che spendere parole di grande ammirazione, perché non è da tutti esplodere in età così sportivamente avanzata e competere ad armi pari con tantissimi terribili ragazzini. Il lavoro paga e Paolo ne è la prova lampante.

• STEFANO TRAVAGLIA, 6,5: dai successi nei tornei Futures nel mese di febbraio, alla qualificazione per il main draw di Wimbledon nel mese di luglio, per il primo slam della sua carriera, il passo non è breve, la fatica non è stata poca, ma il tempo impiegato è davvero irrisorio. Finalmente Stefano si è preso un’enorme rivincita verso i tanti rognosi infortuni che gli hanno purtroppo condizionato la carriera. Non contento, l’azzurro ha centrato il main draw anche a New York dove addirittura ha staccato il pass per il secondo turno grazie al successo, a sorpresa su Fognini, in un match che il ligure vorrebbe rimuovere per sempre dalla testa. Con il ranking che si è costruito, di numero 133, sarà ai nastri di partenza nelle quali di Melbourne per provare a prendersi altre nuove grandi rivincite anche nel 2018.

PEGGIORI

• ANDREAS SEPPI, 5: l’ottavo di finale raggiunto a Melbourne ad inizio anno, nel mese di gennaio, con lo splendido successo sul padrone di casa Nick Kyrgios, aveva fatto credere tutto un altro esito per questo 2017. Ed invece la stagione di Andreas si è arenata lì e da quell’Australian Open sono arrivate solo innumerevoli sconfitte, alcune davvero inaspettate. Purtroppo l’età avanza, il fisico non sostiene più certi sforzi e la fiducia nei propri mezzi tende ad affievolirsi e, qualora dovessero uscire i tanti punti del primo slam stagionale, sprofonderebbe nel ranking. Sarà impossibile però, dimenticare le battaglie, i successi e le emozioni che Andreas, in questi ultimi anni, è stato in grado di regalare.