“Secondo me Zlatan Ibrahimovic era dopato quando giocava nella Juventus, ha messo su 10 chili in sei mesi, e questo non è fisicamente possibile“. Queste gravi accuse furono scagliate lo scorso aprile, durante una conferenza stampa, da Ulf Karlsson, medico svedese famoso per aver allenato con grandi risultati la nazionale di atletica leggera del suo Paese dal 2001 al 2004.
Le reazioni dell’attaccante e del suo agente Mino Raiola furono rapide e veementi: denuncia per diffamazione. Nonostante Karlsson abbia fatto una parziale retromarcia (“Non è un’accusa personale verso Zlatan, sarebbe un peccato se lui lo pensasse), il prosieguo della sua precisazione ebbe l’effetto di un carico da 11 su quanto già affermato: “Sto parlando di sport di squadra, i club sono meno controllati rispetto a sportivi come atleti o sciatori. Non è possibile mettere su dieci chili in così breve tempo. E guarda Albin Ekdal. Lui otto chili in sei mesi nello stesso club. Credo che questo, a quei tempi, fosse ancora nella cultura della Juventus. Avevano un medico che è stato sospeso per 22 mesi“.
Ieri è arrivato l’atto finale: il Tribunale di Karlstadt ha condannato il medico ad una multa di 24000 corone (circa 2500 euro) “per diffamazione aggravata, perché le sue parole non potevano essere comprese diversamente dall’idea che Ibrahimovic si sarebbe dopato durante la sua permanenza alla Juventus“.
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