Ascoli-Venezia 1-0: un rigore di Ardemagni nel finale di primo tempo regala ai bianconeri non solo tre punti, ma anche la certezza virtuale di essere salvi nonché una piccolissima speranza di agganciare il treno dei playoff, anche se non sarà affatto semplice. Discorso diverso, invece, per i lagunari, sconfitti nuovamente e a serio rischio di retrocessione diretta visti i soli due punti di vantaggio sul diciassettesimo posto.
Carpi-Pescara 0-0: molte occasioni da ambo le parti e un inutile punto ciascuno che da un lato condanna sempre di più gli emiliani all’ultimo posto ed alla retrocessione e dall’altro frena gli abruzzesi impedendo loro di restare attaccato al quarto posto occupato dal Benevento, ora distante tre punti. Nulla di irreparabile, ma perdere punti adesso può costare caro.
Cittadella-Cremonese 1-3: grande impresa dei lombardi, che infliggono ai veneti la seconda, pesante, sconfitta consecutiva e raggiungono la stessa comodissima posizione dell’Ascoli, con cui condividono punteggio, serenità e piccole speranze per un sogno; i veneti, invece, perdono lo scettro di prima difesa del torneo, ma soprattutto compromettono il loro posto nei playoff. I gol sono di Piccolo, Montalto e Carretta, mentre non serve a niente il rigore dell’1-2 momentaneo dell’ex di turno Scappini.
Cosenza-Spezia 1-0: anche per i calabresi vale lo stesso discorso fatto per Ascoli e Cremonese, ossia raggiungimento quasi matematico della salvezza e qualche minima chance di inserirsi nella lotta playoff; il Cosenza domina contro un bruttissimo Spezia, settimo e precario, e passa ad inizio secondo tempo grazie a Dermaku. Nemmeno il rigore sbagliato da Tutino nel primo quarto d’ora sveglia lo Spezia, che ha anche dovuto giocare in dieci per più di settanta minuti per l’espulsione di Mora in occasione del penalty.
Foggia-Livorno 2-2: la partita più surreale della 34° giornata è quella dello “Zaccheria“, dove i rossoneri pugliesi vanno sul 2-0 grazie all’autorete di Di Gennaro e al gol di Kragl, ma vengono raggiunti nella ripresa da due reti in cinque minuti del subentrato Gori, ex della partita. Il Foggia completa la serata di sprechi sbagliando un rigore con Mazzeo, ma per sua fortuna ne sbaglia uno anche Giannetti. Al termine di un match fatto di rimpianti ed emozioni, le due squadre ottengono dunque un punto ciascuno, tanto meritato quanto poco utile visto che restano intrappolate in piena zona retrocessione a quota 31 punti.
Palermo-Padova 1-1: i veneti sfoderano una prestazione orgogliosa, una di quelle tipiche di chi non vuole arrendersi ad un destino che sembra segnato, rimontano con Pulzetti il gol di Trajkovski, ma sprecano la migliore delle occasioni (rigore calciato malissimo da Capello e parato senza problemi da Brignoli) e non riescono ad approfittare degli stop del Carpi e di Foggia e Livorno. Il Palermo, dal canto suo, non riesce a cavare un ragno dal buco e probabilmente dà il “benestare” alla promozione del Brescia, che potrebbe arrivare già domenica sera.
Perugia-Lecce 1-2: i pugliesi passano al “Curi” dopo un’eternità (71 anni!) e ringraziano il Padova per avergli permesso di andare +3 dal Palermo. Le reti sono di La Mantia e Falco, mentre non è servito il momentaneo pareggio siglato da Falzerano.
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