Il momento che molti aspettavano e che altri speravano non arrivasse mai, è arrivato: il Chievo Verona è ufficialmente in Serie B.
Una stagione molto difficile che è partita dai disordini estivi, legati alle plusvalenze fittizie. Da lì i punti di penalizzazione, il morale sotto le scarpe e la difficoltà a costruire una squadra seria e volenterosa. Alcuni calciatori di spicco hanno preferito andar via, cercando fortune altrove. L’esempio più lampante è sicuramente il Pata Castro che ha lasciato il Chievo Verona per approdare al Cagliari.
Con la sconfitta odierna per 3 a 1 contro il Napoli, finisce un’era. I gialloblù ci avevano fatto sognare con la mitica qualificazione in Champions e nel corso degli anni successivi, si erano affermati come la classica squadra che punta alla salvezza e allo 0-0 in ogni partita. Gli uomini simbolo del Chievo Verona sono stati sicuramente Sorrentino, Dainelli, Cesar, Gamberini, Frey, Birsa e Sergio Pellissier.
Adesso la squadra dovrà ripartire dalla Serie B ma dovrà sicuramente rifondare. In queste 32 partite, i veneti hanno raccolto solo una vittoria, 11 pareggi e ben 20 sconfitte. I soldi andranno investiti ma in modo corretto e adottando politiche diverse. Il nostro augurio è che ci sia un cambio generazionale e che la dirigenza capisca che i giovani sono importanti all’interno di un club ambizioso.
Verdetto pesante ma giusto che arriva dopo anni dove il Chievo Verona ha sempre e solo galleggiato. Sarà necessario capire chi continuerà a credere nel progetto e sopratutto se il presidente deciderà di continuare con i veneti. La forza di volontà dovrà essere un elemento cardine della rinascita. In molti si augurano di rivedere riemergere il Chievo come nella stagione 2007/2008 quando, dopo aver conquistato la Champions ed essere retrocessi l’anno precedente, i gialloblù stravinsero la Serie B, tornando di prepotenza in Serie A.
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