Non tutti gli eroi indossano una maschera. Diceva qualcuno. Con le dovute proporzioni lo è anche Jorge Sampaoli. L’ex tecnico di Cile, Siviglia e Argentina è attualmente alla guida del Santos, club che naviga in cattive acque. Da due mesi infatti i giocatori del Peixe non ricevono lo stipendio che invece è arrivato all’allenatore e al suo staff che spinti da bontà d’animo, compassione e grandezza morale, hanno deciso di restituirlo indietro ai propri giocatori.
Sampaoli ha poi così spiegato la scelta:
Il Santos è un club con una grande storia e deve esserne all’altezza. Lo stesso devono fare i suoi leader. Lo staff tecnico ha ricevuto lo stipendio puntualmente, ma lo abbiamo restituito vista la situazione. Chiunque lo avrebbe fatto.
Non sempre si sono visti slanci etici di questo genere da parte degli allenatori in situazioni economiche difficili. Una volta però si. Da chi? Da Ringhio Gattuso. Il tecnico del Milan ha alle spalle una breve ma intensa carriera da allenatore e già si è ritrovato due volte in questa situazione, forse anche più ingarbugliate di quella di Sampaoli. Durante la sua permanenza al Pisa e all’OFI Creta, Ringhio ha dovuto fare i conti – nel vero senso della parola- con stipendi dei giocatori, suoi, dello staff e dei dipendenti non pagati per mesi. Tutte avversità che hanno spinto Gattuso a mettere mani al portafoglio. Dopo aver dato le dimissioni ad ottobre dalla panchina dell’OFI Creta per i su citati motivi, aveva deciso di pagare almeno una mensilità alla squadra (50 mila euro) in occasione di Natale, soldi che sono stati suddivisi tra i giocatori. Naturalmente non era dovuto ma proprio per questo il grandissimo e- fino ad un certo punto- inaspettato gesto è stato ancora più importante e evocativo.
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