I due giocatori della nazionale adesso rischiano una pena molto severa.
In attesa del processo, Aleksandr Kokorin dello Zenit e Pavel Mamaev del Krasnodar rimarranno in carcere per due mesi. Questa la decisione dal pugno duro della polizia russa dopo che i due si sono resi protagonisti delle brutale aggressioni ai danni di un funzionario pubblico del Commercio Russo, Denis Pak, e dell’autista di una tv, Vitaly Solovchuk. A nulla sono servite le lettere di pentimento dei due calciatori, con la polizia russa che ha negato sia il rilascio su cauzione, sia la libertà vigilata. Questa decisione è stata presa in quanto, secondo i giudici, i due hanno le risorse per fuggire dal paese prima del processo.
Le carriere dei due giocatori possono dirsi già belle che concluse, parola del vice-presidente della Duma di Stato Igor Lebedev che ha duramente affermato che “sono morti come calciatori”. Ancora prima di Lebedev, sono stati i comunicati di Zenit e Krasnodar a far capire che l’avventura come calciatori di Kokorin e Mamaev è terminata, con le società che hanno espresso tutta la loro indignazione per quanto accaduto e vogliono rescindere i loro contratti.
In carcere, oltre ai due calciatori, è finito anche il fratello minore di Kokorin che ha partecipato all’aggressione ed anche per lui è scattato il carcere preventivo in attesa del processo. Processo che avrà luogo l’8 Dicembre dove tutti e tre rischiano fino a 7 anni di reclusione, due per l’aggressione nel cafè su Denis Pak e cinque per quella ai danni di Solovchuk. Questo è quanto si evince dagli articoli 116 e 112 del codice penale della Federazione Russa.
I due giocatori non sono nuovi a casi del genere e sono finiti spesso sotto la lente dei giornalisti. Stavolta, però, la situazione è la peggiore in assoluto ed i due rischiano di non calcare mai più un campo da calcio e tutto solo per aver bevuto qualche birra di troppo. Attualmente i giocatori si trovano nella sezione 2 del carcere di Butyrka, a Mosca, completamente isolati dagli altri detenuti e non possono nemmeno comunicare tra loro.
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