Finalmente il nuovo che avanza. Gianni Infantino, fresco di presidenza della Fifa, ha le idee chiare sul futuro del calcio e sembra essere lontano dalla visione più tradizionale dell’ex presidente Sepp Blatter. In un’intervista a Rai Sport, il presidente ha mostrato sensibilità su diversi temi e ha confermato le aspettative che c’erano su di lui. La presidenza di Infantino sarà innovativa e rivoluzionaria.
Sono molti i temi affrontati nell’intervista, a partire dagli arbitri. Secondo Infantino, gli arbitri dovrebbero parlare a fine partita perchè in questo modo riuscirebbero a spiegare il loro punto di vista. Non è facile prendere decisioni in un secondo e forse se avessero la possibilità di parlare, riuscirebbero a far capire a tutti quanto è difficile il mestiere dell’arbitro. Questa sarebbe una vera e propria rivoluzione nel calcio e del giornalismo sportivo, che dedica fiumi di inchiostro nel tentativo di spiegare “quello che potrebbe aver pensato l’arbitro”.
Sulla moviola in campo (Var), Infantino ha confermato che la strada intrapresa è quella giusta. Non potrà mai essere infallibile, ma in tante occasioni potrà essere d’aiuto alla terna arbitrale. Infantino inoltre sogna un Mondiale a 48 squadre che possa mettere in discussione tutti gli equilibri.
In una partita secca del Mondiale, può capitare di tutto e non sempre è la più forte a vincere. Allargare il numero di squadre significherebbe aumentare la visibilità della competizione e rendere l’evento ancora più mondiale (senza contare che aumenterebbero sponsor e diritti televisivi). Una rivoluzione dolce, quella di Infantino, che ha elogiato Buffon sui fischi all’inno tedesco e che si è mostrato sorridente, rilassato e propositivo. Chi ben comincia…
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