PSG-Juventus, Allegri: “Per passare il turno servono 10 punti. Arrviamo a gennaio nelle migliori condizioni”

PSG-Juventus, le parole di Allegri alla vigilia: “Domani non è decisiva. Vogliamo creare i presupposti per una grande seconda parte di stagione”. Bonucci: “Pronti a dare battaglia, ma ce la giochiamo contro il Benfica per il passaggio del turno”.

Giorno di vigilia per PSG e Juventus: le due squadre inaugurano domani, al Parco dei Principi, il gruppo H di Champions League. Parigini favoriti per la vittoria del girone, ma la Juventus ha dimostrato negli ultimi anni di saper fare sempre cose egregie nella fase a gruppi.

Una Juventus che si presenta a ranghi ridotti, priva di Di Maria e Pogba, i suoi migliori effettivi. Il francese, tornato ad allenarsi oggi, accusa ancora fastidi al ginocchio, e sarà costretto ad operarsi stando fuori fino a gennaio. I bianconeri devono dunque mostrare grande spirito di resilienza, e riuscire a far fronte alle difficoltà.

A presentare la partita, in conferenza stampa, mister Allegri e il capitano, Leo Bonucci.

Le parole di Bonucci

Che partita ti aspetti domani?

Domani sarà una gara importante e bella. Sarà una sfida complicata e poi mi viene da sorridere. Tutti sappiamo come è fatto il mister e le sue parole sono fatte per abbassare la tensione della partita. È una gara che si prepara da sola. La partita importante è quella di domani, sul lungo ci giocheremo la qualificazione con il Benfica. Giocare qui con questi campioni è bello”.

Che tipo di giocatore è Mbappé?

È un giocatore stratosferico. Ha tutto e ha dimostrato di poter diventare il migliore al mondo. Il futuro e l’età sono dalla sua parte. Sono certo che per la mentalità che ha e per come parla vuole crescere ancora. Giocare contro lui, Messi e Neymar sarà dura. Serve un lavoro di squadra per fermarli”.

La partita di domani vi darà la vostra dimensione europea?

“Una sola partita non può dare una visione a 360°. Domani, giocando contro questa grande squadra, potremo capire quanto abbiamo imparato e quanto dovremo ancora imparare per fare meglio. Mettere insieme tanti giocatori nuovi non è facile, serve pazienza. Ma quando si disputa la Champions qualcosa nella squadra si trasforma, e domani vedremo una grande prestazione della Juventus”.

In Francia si parla tanto di Pogba, anche per fatti extrasportivi: avete già discusso, con lui, di questo?

“È una star mondiale come tanti giocatori del Psg e della Juve. Le sue vicende non riguardano me. Ho visto Paul concentrato sul uo percorso di recupero e poi c’è stato un cambio di programma (l’imminente operazione al ginocchio ndr). Ci manca e speriamo di averlo presto”.

In campionato hai giocato poco, per problemi fisici, ma domani può essere considerato un po’ il tuo “debutto”: cosa provi a giocare contro questi grandi campioni?

Ho già fatto 90′ con il Sassuolo che mi hanno un po’ preparato a questa sfida. Domani gioco l’ennesima partita in Champions, il che vuol dire che in carriera ho fatto bene. Giocare questa competizione a 35 anni è un grande stimolo e, come capitano, voglio portare la Juve dove merita”.

Lo stato di forma….

“Il mister mi ha fatto fare lavori specializzati prima della Fiorentina, ma dobbiamo essere pronti. Sarà una sfida bella e complicata, queste gare si evono affrontare con il giusto divertimento. Sognavamo da bambini di giocare gare così, dovremo tenere la palla e rincorrere l’avversario come da piccoli. Ho voluto metter questo nella mia testa. Se c’è un sano divertimento e uno spirito di squadra importante”.

Quest’anno la Juventus ha acquistato due ex PSG, Di Maria e Paredes: cosa possono darvi?

“Non avere Di Maria sarà una perdita importante per noi. Non solo per livello del giocatore, ma è importante nello spogliatoio per il suo valore internazionale. Paredes è arrivato da poco ma ha personalità. Sono due acquisti importanti che aumentano l’esperienza e la qualità della squadra”.

Viste da fuori queste due partite, cosa manca alla Juve per tornare ad essere Juve?

“Abbiamo cambiato tanto in questo anno. Far ritrovare il DNA Juventus non è così scontato e veloce. Il mister sta lavorando sulla testa per far capire cosa vuol dire indossare questa maglia. Ovvio che a noi piacerebbe dominare per 90′, ma ci sono partite in cui bisogna difendere. Stiamo provando cose diverse rispetto al passato, e sono fiducioso che con i miei compagni riusciremo nuovamente a portare in alto la Juventus”.

I giovani, come Miretti, hanno recepito le tue parole? Negli ultimi giorni hai sentito Chiellini?

I giovani, se sono alla Juventus, è perché lo meritano. Tutti passano attraverso un percorso di crescita, personale e professionale. Tutti loro stanno imparando e sanno cosa sia la Juventus, e cosa significhi giocare per questa maglia. Miretti è cresciuto in questo club, e quando è stato chiamato in causa s’è sempre fatto trovare pronto. Giorgio l’ho sentito una settimana fa. Era a pranzo, mentre io stavo andando a letto. Insieme abbiamo vinto tanto e giocato tante di queste partite. Quello è il passato, però. Ora c’è da pensare al PSG, una squadra di grandi campioni, con la consapevolezza che possiamo fare qualcosa di speciale”.

Le parole di Allegri

Cosa possono darvi Paredes e Di Maria?

“Paredes e Di Maria sono giocatori straordinari e ci daranno una grande mano sia tecnicamente che professionalmente. Sono molto contento”.

Qualche mese fa si è parlato del suo incontro con Luis Campos

“Tra di noi ci sono riconoscenza e amicizia, ma al mercato ci hanno pensato Cherubini, Arrivabene e Nedved. Con Campos c’è stato solo un confronto su alcuni giocatori. Lui è molto bravo nel riconoscerne le qualità”.

Come sta Di Maria? Con il senno di poi non era meglio farlo riposare?

“Con il senno di poi non si va a nessuna parte. L’ho fatto giocare con lo Spezia perché serviva una scossa. Domenica stava meglio, ma portarlo con noi a Parigi e rischiarlo per una partita con tante altre gare importanti da qui a novembre no. Altrimenti perde la condizione fisica e questo non servirebbe a nulla”.

In settimana hanno detto che lei parte sconfitto. A Firenze, comunque, ha fatto riposare giocatori importanti come Vlahovic e Bonucci, dimostrando di tenere alla gara: come interpreta quello che è stato detto?

Domani inizia il girone di Champions, dove servono 10 punti per passare. Domani giocheremo contro una squadra straordinaria, e metteremo in campo grande tecnica. Quando si gioca la Champions c’è un’atmosfera diversa, e per noi è un orgoglio essere qui, contro una squadra che è, a mio avviso, la favorita per la vittoria finale. L’obiettivo è passare il turno, poi da marzo inizia un’altra Champions. Quello che dobbiamo fare è migliorare, soprattutto quando ci troviamo in situazione di vantaggio, perché tendiamo a fermarci. In questo momento non si decidono le competizioni, bisogna solo lavorare e migliorare. Recupereremo gli infortuni. Oggi ci si è fermato Pogba, e lo riavremo solo a gennaio. Pensiamo alla Champions, e da venerdì penseremo alla Salernitana”.

A proposito di Pogba: crede che salterà i Mondiali?

“Non ho detto questo. Ho detto solo che stamattina è uscito, si è fermato, e ha deciso di operarsi. Che giochi il Mondiale o no non è un problema mio. Il problema della Juve è che, se si ferma dopo il 13 novembre, lo riavremo a gennaio”.

Con l’assenza di Di Maria schiererà Milik e Vlahovic dall’inizio?

Domani giocano Rabiot, Bonucci, Vlahovic e Perin. Il resto della formazione lo devo decidere”.

Riguardo a Pogba: c’è un po’ di irritazione da parte vostra? Volevate operarlo subito?

“Inutile pensare a quello che è stato fatto. Dobbiamo guardare avanti, alla partita di domani. Pensiamo a fare una buona partita, che è la cosa più importante”.

Come pensate di fermare il PSG domani?

“Dobbiamo fare una partita da squadra compatta quando non avremo la palla, e gestire bene il possesso. È una partita di Champions, contro il PSG, e sarà molto difficile”.

Qual è il livello della Juve in campo internazionale? Credi che l’assenza di Pogba e Di Maria “falsi” il valore della tua squadra?

“Domani non sarà una Juve falsa, ma una Juve chiamata ad impegnarsi contro il PSG. Credo che, se faremo bene le cose in fase di possesso, creeremo pericoli al PSG. La Juventus deve lavorare per fare bene da qui al 13 novembre. Paredes ha giocato bene a Firenze, anche se aveva disputato 45′ in quattro mesi. Di Maria l’ho tenuto fuori per non correre rischi, anche se al “Franchi” ci ha deliziati nel primo tempo, e poi devo ancora recuperare Chiesa e Pogba. Noi dobbiamo lavorare bene per creare i presupposti al fine di fare, a gennaio, una grande seconda parte di stagione. Dobbiamo rimanere sereni perché non è una gara decisiva”.

Domani adotterete un atteggiamento difensivo? Che tipo di partita sarà?

“Non ho detto che non voglio vincere la partita. Ho detto che sarà un test importante in un grande stadio. Domani la partita passa attraverso la gestione della palla, perché lo hanno tanta tecnica. Serviranno degli accorgimenti e quando abbiamo palla non dobbiamo concedere, perché a campo aperto sono ancora più forti”.

Come limiterete Messi? Sembra che l’argentino giochi in posizione più arretrata rispetto a Barcellona: può essere un vantaggio?

“A prescindere dalla posizione che hanno in campo, Messi, Neymar e Mbappé sono giocatori straordinari. Dovremo essere bravi a limitarli quando hanno la palla e soprattutto quando la palla ce l’avremo noi”.

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