La conclusione del campionato porta con sé inevitabili bilanci. Squadra per squadra cercheremo di capire cosa ha funzionato e cosa no e analizzeremo le prospettive del prossimo campionato.
SPAL
Pochi avrebbero scommesso sulla salvezza della Spal, senza dubbio la squadra meno attrezzata per rimanere con una rosa di giocatori “normali”. Partita dopo partita invece, la squadra di Semplici ha costruito la propria salvezza e soprattutto è entrata nelle mentalità giusta per salvarsi: se proprio non puoi vincere, porta a casa almeno un punto.
Gli emiliani hanno lottato ogni partita e fin da subito hanno dimostrato di essere una squadra. Nessun fenomeno, nessun talento da urlo ma una vera squadra che lotta su ogni pallone e che non si da mai per vinta. Memorabile il pareggio in extremis contro l’Inter e la vittoria in trasferta contro il Verona. Un’annata da incorniciare insomma, che è finita nel migliore dei modi.
CROTONE
Ci sarebbero tante cose da dire di questo Crotone, che sicuramente meritava la salvezza (molto più di Udinese, Cagliari e Chievo). I ragazzi di Zenga hanno giocato un calcio spumeggiante, hanno costretto Inter e Juventus al pareggio, hanno lottato su ogni pallone per conquistare la salvezza e meritavano una sorte migliore. I passi falsi con Verona e Benevento sono stati pagati a caro prezzo, inoltre la sconfitta contro il Chievo a tre giornate dalla fine ha rivitalizzato gli avversari che sembravano ormai sul punto di crollare.
Se Milinkovic-Savic non avesse pareggiato a pochi minuti dalla fine il vantaggio firmato Ceccherini, forse racconteremo un altro finale ma il calcio non è fatto di sè e di ma. Il Crotone è retrocesso e ora deve leccarsi le ferite e cercare di ripartire immediatamente. Non ci sarà Zenga, che oggi ha lasciato ufficialmente la squadra.
VERONA
Campionato senza grandi emozioni quello del Verona, che non ha mai dato l’impressione di potersi salvare. La vittoria per 3-0 sul Milan l’unico sussulto di una stagione da dimenticare in fretta. La matematica retrocessione è arrivata solo nelle ultime giornate ma la squadra non ha mai reagito, ha sempre faticato e non è mai riuscita a imporre il fattore campo.
Siamo di fronte alla classica annata storta che inizia male e finisce peggio. Una pecca della dirigenza può essere stata quella di non esonerare Pecchia, forse uno scossone all’ambiente sarebbe servito. Serve una rifondazione vera e propria perché l’impressione è che la squadra sia poco competitiva anche per affrontare il campionato cadetto.
BENEVENTO
Si può dire che la stagione del Benevento non sia mai iniziata. Sulla retrocessione non c’è mai stato alcun dubbio, è come se i campani avessero giocato un campionato a mente libera senza mai credere nella salvezza. Ad ogni modo, va detto che De Zerbi ha onorato il campionato fino alla fine e si è tolto anche la soddisfazione di sconfiggere il Milan a San Siro.
Nel finale di stagione, il Benevento ha anche inanellato qualche vittoria di prestigio ma la situazione ormai era ampiamente compromessa. I tifosi del Benevento non hanno mai smesso di sostenere la squadra e hanno riempito gli stadi con orgoglio e passione. Il Benevento deve ripartire da qui. Con una tifoseria del genere, sognare il ritorno in A non è un reato.
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