La conclusione del campionato porta con sé inevitabili bilanci. Squadra per squadra cercheremo di capire cosa ha funzionato e cosa no e analizzeremo le prospettive del prossimo campionato.
LAZIO
Peggio di così non poteva andare. Fuori dalla Coppa Italia ai rigori in una semifinale giocata in modo splendido contro il Milan, fuori dall’Europa League per un blackout di 10 minuti contro il Salisburgo, fuori dalla Champions per mano di Vecino a 9 minuti dalla fine dopo essere stati in vantaggio fino al tredici minuti dal termine. Per Inzaghi e i tifosi laziali, questa resterà per sempre la stagione dei rimpianti.
89 gol segnati (meglio della Juventus!), Ciro Immobile capocannoniere, la conferma di Milinkovic Savic (14 gol per lui) e la fantasia di un Luis Alberto in grande spolvero non sono bastati per arrivare in fondo alle competizioni e la delusione è grande, grandissima. Un finale di stagione thriller che non cancella però quanto fatto vedere dalla Lazio, una delle squadre che in assoluto ha più incantato per gioco, grinta, coralità e fantasia.
MILAN
Per come s’era messa a inizio stagione con Montella, si può dire che la stagione del Milan sia terminata nel migliore dei modi. Gattuso ha rivitalizzato un ambiente morto ed è riuscito a trasmettere quella grinta necessaria per salvare una stagione e portare il Milan alla qualificazione diretta in Europa League. A impreziosire la stagione una finale di Coppa Italia giocata da protagonista e chissà cosa sarebbe accaduto se Donnarumma non avesse deciso di regalare 3 gol alla Juventus.
La squadra è forte e merita sicuramente una posizione più alta in classifica, il gioco fatto intravedere da Gattuso è sintomatico di una squadra che sta crescendo e che l’anno prossimo, con qualche innesto, potrà davvero lottare per il titolo. Unico spauracchio la situazione societaria, che non sembra essere proprio una delle più rosee.
ATALANTA
Stagione memorabile per l’Atalanta, che riesce a confermare la stagione scorsa e dimostra di essere una squadra vera. Contro il Borussia Dortmund in Europa League avrebbe meritato più fortuna, contro la Juventus in Coppa Italia ha giocato con grinta e orgoglio, in campionato è riuscita a mettersi alle spalle squadre attrezzate come Fiorentina, Torino e Sampdoria.
La banda di Gasperini è ancora viva, l’anno prossimo giocherà senza Caldara e Spinazzola ma siamo certi che non se ne sentirà la mancanza. Ecco la forza di questa Atalanta. Tutti sono utili, nessuno è indispensabile. L’anno prossimo sarà ancora una grande Atalanta, non abbiamo dubbi.
FIORENTINA
Se non fosse stato per le ultime due uscite stagionali perse miseramente (0-1 in casa con il Cagliari e 5-1 in trasferta a San Siro), la stagione della Fiorentina si potrebbe definire ampiamente positiva. Essere in lotta per un posto in Europa League dopo una partenza così difficile è un grande risultato e il merito è di Pioli che è riuscito a costruire una squadra di livello.
Questa stagione della Fiorentina, però, resterà indimenticabile per la morte di Davide Astori, capitano e uomo di spessore. Una perdita dolorosa e inconcepibile che ha compattato la squadra e ha trasmesso al gruppo la forza necessaria per lottare insieme per i grandi obiettivi. La prossima stagione potrebbe essere quella della svolta, perché le basi per un grande futuro ci sono tutte. A patto che restino, naturalmente, alcuni giocatori cardine del progetto.
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