Dopo le emozioni e le polemiche di Gara-1, tornano in campo alla Oracle Arena i Golden State Warriors e i Cleveland Cavaliers, per il secondo atto delle NBA Finals 2018. Una sfida comandata dall’inizio alla fine dai padroni di casa, sempre avanti nel punteggio sin dalla palla a due e impensieriti solo a tratti dagli ospiti, inutilmente sospinti dal duo James-Love. Una partita che porta la firma in calce di Stephen Curry, che realizza nove triple, nuovo record di triple in una partita delle Finals, battendo il precedente primato di Ray Allen.
I quintetti iniziali: Iguodala è ancora out, mentre con i vari Curry, Durant, Thompson e Green trova spazio McGee, all’esordio da titolare in una partita delle Finals. Nessuna sorpresa dall’altra parte, con Love, Tristan Thompson, Smith e Hill a far compagnia a LeBron James. L’avvio dei padroni di casa è davvero ottimo, mettendo tanta pressione in fase difensiva ed attaccando in maniera chirurgica dall’altra parte del campo. McGee realizza i primi due canestri (chiuderà con 12 punti e 6/6 al tiro) e in breve tutti i titolari di Golden State andranno a segno, con una difesa ospite un pò troppo molle e disattenta. Un passaggio sbagliato di LeBron viene intercettato da Klay Thompson, scatenando la transizione e con Curry che serve Green per la schiacciata del +9 (6-15 dopo 3’46” di gioco), costringendo Lue al primo time-out. Passata la prima tempesta, i Cavs si compattano e, su impulso di James (10 nel periodo) e di alcune buone giocate di Hill e JR Smith, riescono a restare in scia agli avversari. Gli Warriors, infatti, chiudono il primo quarto avanti solo di 4 lunghezze (28-32), nonostante il 14/22 dal campo (12/13 addirittura da due punti).
Il secondo quarto continua a vedere il pallino del gioco in mano agli Warriors. Kevin Durant colpisce due volte in avvio, per una partenza da 5/5 al tiro; Thompson, nonostante una caviglia dolorante, è pienamente in partita, firmando il +9 Warriors (30-39 dopo 2’48” di gioco). Sfruttando qualche disattenzione di troppo, sopratutto sul perimetro, Cleveland riesce a non far scappare gli avversari, tornando sul -4 grazie ad un gioco da tre punti di Love (36-40 con 7’49” sul cronometro). LeBron ancora non mette le marce alte, preferendo più che altro mettere in ritmo i compagni, ricevendo risposte positive soprattutto da Hill. Ma con Golden State non hai il tempo di rilassarti: Livingston conferma il suo grande inizio di serie (10 punti e 5/5 stanotte, dopo i 10 punti e 4/4 in Gara-1), McGee continua a fare buonissime cose su ambo i lati del parquet, mentre Curry comincia a scaldarsi sul serio dalla lunga distanza, infilando tre bombe delle sue. Dopo aver toccato il +13 ed aver visto gli ospiti tornare fino al -7, è proprio il #30 a infilare la tripla del +15 (44-59 ad 1’05” dalla pausa lunga). Un canestro di James manda le due squadre negli spogliatoi sul 46-59 Warriors. Da sottolineare il 24% al tiro nel quarto dei Cavs (6/25).
Al rientro in campo, sarebbe lecito aspettarsi il solito terzo quarto Warriors, che avrebbe quindi il senso di ammazzare in anticipo la partita. Ma non sarà così, anche a causa di qualche errore di supponenza di troppo dei Figli della Baia che, in qualche occasione, fanno anche infuriare Steve Kerr. Cleveland, dal canto suo, esce dagli spogliatoi con tutto un altro spirito, soprattutto in difesa. LeBron James attira su di sé le attenzioni di tutta la difesa di casa, liberando automaticamente gli spazi o sugli esterni o a centro area. A rispondere presente sono un ispiratissimo Kevin Love, letale soprattutto da tre (13 nel periodo), e un finalmente incisivo Tristan Thompson (8 nel periodo), come al solito un fattore a rimbalzo. I Cavs restano a lungo intorno al -5 di distacco, ma purtroppo per loro gli Warriors, pur sbagliando tante letture in difesa, rimangono su ottimi livelli in attacco, replicando colpo su colpo con il duo Thompson-KD (rispettivamente 10 e 9 nel periodo). L’ennesimo canestro in testa agli avversari di Durant riporta in doppia cifra il vantaggio dei padroni di casa (77-87 a 2′ dalla sirena); West, con una inusuale (per lui) tripla dall’angolo, manda i californiani sul +11, prima del libero di Korver che vale l’80-90 con cui termina la terza frazione.
Se finora era mancato il killer instinct a Golden State, nel quarto periodo a chiudere la contesa ci pensa Stephen Curry, fin lì non in serata super, sbagliando tanto in particolare da due (2/9 in totale). Eppure, è LeBron ad aprire le danze da tre nel quarto conclusivo (83-90 dopo 56″ di gioco). Peccato che poi si scateni il due volte MVP, con due bombe in back-to-back, prima in faccia a Love poi dall’angolo di destra, nell’ormai tipica triangolazione con il lungo (83-96 a 10’12” dal termine). Cleveland prova a non mollare, ma la mazzata decisiva arriva ancora per mano di Curry, che prima s’inventa una tripla allo scadere dei 24″ da distanza Curry (appunto), poi, ancora una volta dall’angolo, ne mette un’altra con tanto di fallo di Love, ed il gioco da 4 punti è servito (93-109 a 5’44” dalla fine). Una schiacciata di Durant da il via al garbage time; c’è ancora il tempo per la tripla del record di Curry (9) e per il massimo vantaggio, +23, firmato Pachulia dalla lunetta (93-116 con 3’05” da giocare). La partita si conclude 103-122 per gli Warriors, che andranno in Ohio sul 2-0.
Passiamo ai tabellini. Stephen Curry è stato il top-scorer di serata (33+8 assist e 7 rimbalzi, con 11/26 dal campo e 9/17 dal campo); molto bene Kevin Durant (26+9 rimbalzi e 7 assist con 10/14 dal campo) e Klay Thompson (20 e 8/13 dal campo). Negli ospiti, LeBron James sfiora la tripla doppia (29+13 assist e 9 rimbalzi, con 10/20 al tiro), con la consolazione di aver superato Kareem Abdul-Jabbar nella classifica dei migliori marcatori nella storia delle NBA Finals, insediandosi al secondo posto. Buona la partita anche di Kevin Love (22+10 rimbalzi e 7/18 al tiro).
Di seguito, il riepilogo della notte:
NBA FINALS 2018
CLEVELAND CAVALIERS @ GOLDEN STATE WARRIORS 103-122 (0-2)*
*Tra parentesi, la situazione della serie.
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