Analisi tattica Milan-Sassuolo 1-1: la squadra di Gattuso conferma le difficoltà palesate nel derby contro l’Inter e disputa un’altra partita sottotono rispetto ai livelli ai quali ci avevano abituato i rossoneri negli ultimi mesi. Molte azioni manovrate, tante tiri, ma poca incisività e cattiveria. 

Il Milan manca la vittoria per la terza gara di fila dopo la sconfitta, immeritata, contro la Juventus ed il pareggio nel derby contro l’Inter, dove i rossoneri non avevano giocato una partita eccezionale.
Ieri sera il Sassuolo è uscito da San Siro con un punto (terzo pareggio nelle ultime tre partite) che vale oro per la lotta-salvezza, mentre per gli uomini di Gattuso vorrà dire, molto probabilmente, dire addio al sogno di riaprire i giochi per i piazzamenti Champions League.

Ma cosa non ha funzionato contro la squadra di Iachini? 
Il Milan ha iniziato la partita con il piglio giusto, schiacciando l’avversario e producendo molte palle gol, anche se è innegabile che l’infortunio di Romagnoli a pochi minuti dall’inizio abbia causato qualche problema.
Non che Musacchio abbia disputato una brutta partita, anzi, il centrale argentino si è messo a disposizione ed ha giocato abbastanza bene, ma con il suo ingresso i rossoneri hanno perso un mancino puro, costringendo Bonucci a spostarsi sul centro-sinistra per lasciare il posto all’ex Villareal, che solitamente è abituato a giocare, appunto, sul centro-destra.

Il primo tempo si è concluso con i rossoneri che hanno premuto molto sull’acceleratore, senza però riuscire a chiudere in vantaggio la prima frazione di gioco.
Alla ripresa del gioco, non vedendo una reazione veemente, Gattuso ha voluto dare la scossa inserendo Andrè Silva e Kalinic al posto di Abate e Cutrone, passando dunque ad 3-3-4 iper-offensivo.

La mole di gioco, però, non è stata come quella prodotta nel primo tempo e l’impressione è quella che i rossoneri stiano perdendo smalto e fiato, attaccando male l’area di rigore avversaria e non riuscendo quasi mai a riempirla nel modo giusto, rendendo vano l’intero sviluppo del gioco. 

Come se non fosse abbastanza giocare con la difesa a 3, in ogni azione, a turno, uno tra Musacchio e Ricardo Rodriguez accompagnava l’azione, prostrando il fianco, inevitabilmente, ai contropiedi dei neroverdi, che hanno trovato così il vantaggio grazie ad un gran gol di Politano, tenuto in gioco dal difensore svizzero, poco reattivo e poco concentrato, in quanto avrebbe avuto tutto il tempo per allinearsi a Bonucci a Musacchio, avendo anche la visuale interamente libera. 

La reazione è stata tutta di nervi, con la squadra riversata interamente nella metà campo avversaria e con il Sassuolo che ha provato a reggere stoicamente (Mazzitelli, Politano, Lirola e Lemos che hanno terminato la gara con i crampi) grazie anche alle super parate di Conglisi (che al 96′ compie l’ennesimo miracolo) ma alla fine un gol stupendo di Kalinic, che poco prima aveva invece sciupato di testa una semplice occasione, ha riportato il match in parità.
Risultato che ha il sapore della sconfitta per i rossoneri, che non riescono ad approfittare delle sconfitte di Inter e Roma e non riescono a rispondere alla Lazio vincitrice sul campo dell’Udinese. 

Che sia chiaro, quando la squadra produce un simile arrembaggio e si sbilanci in questo modo è normale che si rischi qualcosa, poi se gli avversari trovano un gol del genere, al primo tiro realmente pericoloso e con Politano che calcia da fuori area per giunta con il piede debole c’è poco da sindacare, ma è pur vero che rispetto a qualche partita fa la condizione fisica dei rossoneri, inevitabilmente, sta scemando, con la squadra che ha veramente consumato moltissime energie fisiche e mentali per risalire la china negli ultimi mesi.