Arrivato la scorsa estate con l’obiettivo di riportare Il Manchester United ai fasti fergusoniani, Josè Mourinho non ha finora impressionato la platea di tifosi ed appassionati della Premier League: i Red Devils si trovano al sesto posto con 30 punti, 13 in meno della capolista Chelsea, ex squadra del tecnico portoghese.
Nonostante ciò, la società pensa che Mourinho possa essere l’uomo adatto a guidare la squadra per lungo tempo e ha pronto un sostanzioso rinnovo di contratto per lui, del quale si conosce solo la durata: fino al 2025.
Dieci anni di contratto, quindi, per riportare in alto il club. Ma non sarà facile, per uno come Mourinho, rimanere in una squadra per così tanto tempo, lui che non ha mai superato i tre anni di permanenza in ogni squadra. Ma il ricordo di Sir Alex Ferguson è vivissimo e i presidenti Joel e Avram Glazer non negano di voler provare a ricostruire un ciclo che, però, è per molti versi irripetibile, alla luce dei fiaschi fatti dall’immediato successore dello scozzese, il connazionale David Moyes, e dall’olandese Louis van Gaal, destinati a ripercorrerne le orme, ma incappati in annate disastrose. Soprattutto quella di Van Gaal, arrivato con tutti gli onori e con un portafoglio estremamente gonfio.
Interpellato al riguardo da Sky Sports, il tecnico di Setubal si mostra possibilista: “Ancora non mi hanno offerto nulla né mi aspetto che lo facciano perché mi hanno già fatto firmare un triennale. La società mi ha sempre supportato moltissimo e mi ha anche dato la sensazione che non rimarrò qui solo tre anni ma di più. Loro sanno che amo questo lavoro allo United e sanno anche che, dovessero un giorno propormi un nuovo contratto, lo firmerei senza nemmeno bisogno dei miei consulenti”
Mourinho, personaggio controverso e dal carattere irascibile, è un allenatore che non dà alle sue squadre un gioco spumeggiante, ma sa farle rendere al massimo, spremendole fino all’ultima goccia di sudore. Tecnico, tra le altre, di Porto, Inter, Chelsea e Real Madrid, ha conquistato due Champions League con Porto e Inter (2004 e 2010) e una Coppa Uefa, ancora con il Porto (2003), unici allori internazionali in un palmares che abbonda, invece, di trofei nazionali conquistati in patria e all’estero.
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