Anche a mesi di distanza, la cessione di Paul Pogba dalla Juventus al Manchester United torna al centro dell’attenzione. In questi giorni, infatti, è cominciata a diffondersi un’intervista a Mino Raiola, pubblicata dal Financial Times, in cui l’agente del fenomeno francese tra allusioni, mezze verità e risposte poche chiare, lascia spazio a non poche discussioni. E così, il cartellino di Pogba diventa un caso.
Passiamo immediatamente al punto saliente e che sta suscitando grandi polemiche: con un po’ di titubanza, cercando il modo migliore per svelare una scottante verità senza finire in guai legali, Raiola confessa esplicitamente che in questo affare la Juventus non era la sola proprietaria dei diritti economici. Parole vaghe, certo, non è assolutamente chiaro chi altro fosse effettivamente coinvolto nella trattativa e in che modo, soprattutto. Dettaglio non di poco conto, perché questo potrebbe implicare l’aver commesso un’importante violazione al regolamento della FIFA sui trasferimenti.
Le TPO, infatti, sono proibite ufficialmente già dal 2008, contrariamente a quanto sostiene Raiola che, nel corso dell’intervista, spiega che all’epoca è stato tutto legittimo e solo dal 2015 le normative avrebbero effettivamente vietato una transazione di quel tipo. Dove sta davvero la verità, difficile dirlo. Da un lato, perché il regolamento non è troppo chiaro su alcuni punti (o se non altro concede molte scappatoie), dall’altro perché l’agente di Pogba più volte nell’intervista sembra quasi contraddirsi, ad esempio affermando che bisogna stare attenti alla definizione legale di TPO – e lasciando dunque intendere che il trasferimento in realtà sarebbe lecito indipendentemente dall’entrata in vigore di alcune parti del regolamento, poiché non sarebbe comunque catalogabile come TPO.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato sulle ultime novità, i Pronostici Scommesse e i migliori Bonus Bookmaker.