L’attaccante delle Foxes confessa le minacce di morte subite dopo l’esonero del tecnico italiano dalla guida del Leicester.
Jamie Vardy idolo dei tifosi ma anche traditore. E’ questo l’appellativo che gli sarebbe stato affibbiato dopo l’esonero di Claudio Ranieri dalla panchina delle Foxes. Esonero del quale lo stesso Vardy, secondo alcuni tifosi, sarebbe stato uno dei principali artefici.
MINACCE DI MORTE – Sarebbe dunque costato caro ad uno dei principali protagonisti della cavalcata scudetto dello scorso anno, l’allontanamento del tecnico romano dalla panchina degli inglesi, con questa voce (falsa, come lui stesso ha sottolineato) del tradimento a Ranieri, sparsasi in breve tempo in tutto il mondo, virtuale e reale.
“Sono stato minacciato di morte” – ha confessato Vardy – “sui social e mentre camminavo per strada“. Minacce che avrebbero coinvolto anche la sua famiglia, compresa la moglie Rebekah che qualcuno ha tentato di buttare fuori strada. “La storia ormai si è diffusa, e la gente la sente e la cavalca. E così si arriva alle minacce di morte a te e alla tua famiglia, ai tuo figli. Cerco di andare avanti ma quando ci sono delle persone che cercano di speronare tua moglie in macchina con i tuoi figli non è facile. È successo tante volte ormai. È terrificante” – ha concluso Vardy.
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