La Juventus prosegue senza intoppi il suo vincente inizio di stagione e la sua corsa all’ambita Champions League, a punteggio pieno in seguito al successo casalingo contro lo Young Boys.

Una partita mai in discussione, sbloccata presto da uno scintillante Paulo Dybala che ha realizzato dopo cinque minuti la prima di tre decisive reti.

(Juventus-Young Boys 3-0, 2° giornata di Champions League)

Una prova di forza della corazzata bianconera che ha gestito l’assenza per squalifica di Cristiano Ronaldo, per la prima volta da quando è a Torino, e ha regolato le forze senza mai spingere eccessivamente sull’acceleratore.

Organizzazione, lucidità e talento tra le chiavi di un successo che sulla carta doveva arrivare per forza e che, effettivamente, poi è giunto in porto.

Oltre a Dybala, alla prima tripletta in Champions League, il quarto di sempre nella Juventus dopo Del Piero, Inzaghi e Vidal, ha brillato, una volta di più, Federico Bernardeschi, vera e propria rivelazione in questo avvio di stagione.

Idealmente dietro le due punte nello schema tattico ufficiale proposto dalla regia, Bernardeschi ha dimostrato, al di là del modulo, la crescita fatta sotto il profilo della lucidità di gioco, cadendo difficilmente in errori o sufficienze.

Di lui sta impressionando, oltre alla condizione fisica eccezionale, la capacità di fare praticamente sempre la scelta giusta e di incidere così su ogni manovra d’attacco.

Un successo cruciale anche in virtù del pari casalingo, contro il Valencia, che è costato due punti al Manchester United, potenziale seconda forza del girone.

Un successo che continua a dare fiducia, se mai ce ne fosse bisogno, ad una squadra ultra competitiva su tutti i fronti e sempre più a fuoco sul campo.

Un successo che riconsegna un Paulo Dybala protagonista assoluto, perché se è vero che è l’anno di Ronaldo, con una Joya così tutto può succedere. 

VOTI

MIGLIORI

Dybala 8: tripletta all’Allianz Stadium e svariate altre occasioni mancate, una serata da autentico protagonista come, probabilmente, gli serviva dopo un periodo personale un po’ a luci ed ombre. Ma in una serata importante, con il peso dell’assenza di CR7, è lui ad emergere nella sua brillantezza.

Bernardeschi 7: sembra un altro giocatore rispetto a quello, pur sempre vivo di talento, ma a tratti caotico ed evanescente. Oggi, Bernardeschi è tranquillamente il giocatore azzurro più determinante e convincete, frutto di una strepitosa maturazione tecnica, tattica e caratteriale. Chissà fin dove si potrà spingere.

Bonucci e Cuadrado 6,5: assistono entrambi Dybala nelle reti che aprono e chiudono il match con estrema qualità. Il lancio di Bonucci è di “Pirlesca” memoria e apre le danze della festa bianconera. Il colombiano, invece, corre, spinge, lotta e recupera, dimostrando una volta di più duttilità e spirito di sacrificio.

Pjanic e Matuidi 6,5: sia chiaro, Can e Khedira, soprattutto il primo, nella ripresa, non fanno rimpiangere i titolari, ma la qualità di Pjanic di gestire tempi di gioco e momenti della partita è illuminante. Matuidi, invece, corre dovunque con la stessa smisurata intensità, e quindi, precauzionalmente, dopo 45 minuti va a riposarsi per non sprecare inutili energie.

PEGGIORI

Hoarau 5,5: si sbraccia, chiede palla ma la difficoltà di arrivare a lui è talmente palese che un contributo, anche minimo, avrebbe potuto darlo lui.

Schick e Benito 5: terribili difficoltà per gli esterni i difesa che si trovano costantemente assediati dall’imprevedibilità e dalla forza fisica di personaggi come Cuadrado, Alex Sandro, ma anche Bernardeschi e Dybala, uscendo, praticamente sempre, sconfitti.

Von Ballmoos 5: non dà mai sicurezza alla sua linea difensiva, incapace quasi di trattenere anche un solo pallone, e le incertezze sue si amplificano in tutto il reparto. 

Camara 4: non è la sua espulsione che determina l’esito negativo del match, ma, a parte il fatto che il secondo fallo fosse evitabile, il giovane difensore della Guinea trascorre, sul campo, una pessima serata.