Al fischio finale i bianconeri festeggiano un’altra vittoria, che consente loro di mantenere a +9 il Napoli.
Un 3-0, tutto facile, conquistati i tre punti senza troppo faticare. Invece, la partita non è stata delle più agevoli, forse anche per l’impegno avuto dai bianconeri a Jeddah meno di una settimana fa.
Ma all’inizio la partita sembrava la volessero fare gli ospiti. Di Carlo ai microfoni delle televisioni, subito dopo l’incontro, ha voluto sottolineare come la sua squadra non abbia voluto fare le barricate in difesa. Non era la sua intenzione, visto che si partiva già battuti, tanto vale provare a giocarsela, senza timori reverenziali.
Massimiliano Allegri ha deciso di schierare un 4-4-2 dal primi minuto, con diversi giocatori tenuti a riposo. L’impegno non era di quelli proibitivi, ma i rincalzi si sono fatti vedere in ottima forma. Uno di questi è Rugani, il difensore che sta raccogliendo i pochi minuti concessi con grande determinazione. Ieri è stato protagonista con una rete di testa, oltre a lasciare la porta difesa da Perin inviolata.
Altro elemento della rosa bianconera, quel Bernardeschi che non sempre trova spazio è stato una spina nel fianco della difesa veneta, con sgroppate sulla sinistra che hanno fatto del male.
Poi aggiungiamoci la prodezza solitaria di Douglas Costa, abile a farsi quasi tutto il campo e poi calciare con il sinistro in maniera chirurgica alla sinistra di Sorrentino.
Il Chievo, schierato da Di Carlo con un 4-3-1-2, con Giaccherini trequartista e le due punte come l’eterno Pellissier e l’esperto Meggiorini. Proprio quest’ultimo è stato il primo a calciare in porta verso Perin, mettendolo in difficoltà con una parata in tuffo.
Poi dopo l’azione solitaria di Douglas Costa, la partita ha preso una piega differente. Possesso palla dei padroni di casa, anche se non ha prodotto molti tiri in porta. Semmai sono stati gli ospiti ad avvicinarsi al pareggio con due conclusioni appena prima del 2-0 firmato Can, sul finale della prima frazione.
Il secondo tempo ha visto la formazione bianconera controllare senza troppi patemi, salvo avere un consueto, piccolo black-out nella metà della seconda frazione. Una doppia conclusione di Pellissier e Radovanovic che non sono servite ad impesierire più tanto la difesa di casa.
Consueta amministrazione, ritmi bassi ed improvvise accelerazioni letali, queste sono le caratteristiche principali della formazione torinese. Da parte veneta si è vista una volontà di costruire qualcosa di buono, senza voler difendersi per tutti i novanta minuti. Tentativi d’apprezzare per una squadra che vuole al più presto risalire la classifica e conquistarsi la salvezza.
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