Il sofferto pareggio contro la Polonia in quel di Bologna ha mostrato un’Italia da lotta, non bella e spesso macchinosa, spesso in difficoltà nel mostrare un gioco fluido. I titolari sono risultati poco incisivi, escluso Donnarumma, strepitoso nel primo tempo con due complicate parate su Zielinski e Krychowiak, ma costretto alla resa quando Zielinski, ancora lui, lo ha battuto con una bella spaccata da dentro l’area.
Analizziamo questo gol: tutto parte da un appoggio errato di Jorginho, che innesca l’azione che porta al cross da sinistra di Lewandowski per il centrocampista del Napoli. Si è trattato di un errore non da Jorginho, che ha pagato la scarsa vena dei compagni e non si è elevato dalla mediocrità generale e il rigore realizzato non compensa granché una prestazione non eccezionale.
Il gioco, dicevamo, è apparso poco fluido. Il centrocampo, affidato ai piedi buoni dell’ex regista del Napoli, non ha creato un’occasione degna di chiamarsi tale e le due mezzali, Pellegrini e Gagliardini, non si sono mai visti. Infine, in attacco, Balotelli e Insigne hanno pascolato a lungo e senza costrutto, mentre Bernardeschi era l’unico componente del trio avanzato a fare qualcosa in più e ad impensierire Fabianski. C’è da dire, inoltre, che quella vista stasera non era affatto una gran Polonia: arrugginita e poco lucida, la compagine dell’Est Europa sembrava portarsi ancora addosso le scorie di un mondiale al di sotto delle aspettative. Eppure, quando i suoi uomini migliori si sono accesi, sono stati dolori.
Nella ripresa è arrivata la svolta: i deprimenti Gagliardini, Belotti e Insigne hanno lasciato il posto, in momenti diversi, a Bonaventura, Belotti e Chiesa, che hanno portato vitalità con inserimenti, fisicità e velocità. Jack (cioè Bonaventura) è più attaccante di Gagliardini (che, diciamocelo, come mezzala non c’azzecca molto) e i suoi inserimenti hanno iniziato a produrre qualche crepa nel muro polacco; il Gallo (Belotti) è entrato con rabbia e ha lottato duramente con i difensori avversari; Chiesa, infine, lo conosciamo bene e ha portato al lato destro del tridente d’attacco con la sua rapidità e imprevedibilità lo hanno portato alla conquista del rigore a pochi minuti dall’ingresso.
Mancini, dunque, ha saputo leggere il match e ha indovinato i cambi, ma uno come Chiesa, mercoledì contro il Portogallo, andrebbe schierato dall’inizio. Idem Bonaventura e Belotti oppure Immobile. Quello che è certo è che Balotelli non giocherà mercoledì, almeno dall’inizio, per via di una condizione palesemente lontana dal top e di qualche piccolo guaio fisico.
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