Prima o poi doveva accadere, ma forse i nerazzurri non si aspettavano che facesse così male. Il 3-1 con cui l’Udinese affossa l‘Inter è un segnale d’allarme non indifferente e apre ufficialmente la crisi dell’Inter, in flessione da qualche giornata e un po’ a corto di idee e fiato. Niente di preoccupante, naturalmente, ma non è un caso che Spalletti si sia subito appellato al mercato e abbia tirato una “frecciata” a Ausilio, che nei giorni scorsi si era premurato di affermare che la rosa dell’Inter era a posto così.
Ha ragione Ausilio o bisogna ascoltare le parole di Spalletti? Come al solito, la verità sta nel mezzo. Spalletti ha ragione a dire che per competere per lo scudetto, serve una rosa di maggior livello ma è anche vero che giocatori come Cancelo, Karamoh e Dalbert sono stati acquistati per volere di Spalletti e contro il Pordenone hanno dimostrato di essere ancora acerbi.
Come si spiegano questi acquisti? Troppo facile far finta di niente e lamentare mancati acquisti quando per questi giocatori si è speso e non poco. Hanno ragione tutti e due e allo stesso tempo hanno torto, perché le difficoltà non si affrontano scaricando le responsabilità sugli altri ma affrontando la situazione con lealtà e senso di responsabilità.
Spalletti ha il dovere di integrare i nuovi giocatori nel progetto, mentre Ausilio ha il dovere di rinforzare ulteriormente la squadra se vuole competere per lo scudetto e per un posto in Champions League. A meno che l’Inter non voglia competere soltanto per un posto in Europa, e la rosa potrebbe anche andare bene così…
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