Doveva arrivare, prima o poi, una battuta d’arresto e per come si era messa la partita poteva essere anche più clamorosa. Eder agguanta il Torino e permette all’Inter di rimanere imbattuta, ma c’è la sensazione che la rosa sia lontano dal poter competere per lo scudetto. Oggi l’Inter ha costruito molto e forse avrebbe anche meritato di vincere, ma non convince l’arroganza di Spalletti di voler continuare a schierare la stessa formazione.
Eder è entrato e ha subito dato linfa a un attacco spento e privo di idee, Joao Mario sarebbe dovuto entrare e il cambio di Gagliardini è arrivato comunque troppo tardi. Ben venga la sosta, che potrà servire a Spalletti per ritrovare la forma di alcuni giocatori e per riflettere sulla propria testardaggine, che ha portato 30 punti in 12 partite ma allo stesso modo ha portato a perdere 4 punti con Bologna e Torino.
La traversa di Vecino nel finale è un rimpianto in più per un pomeriggio che poteva essere di gloria, invece si è trasformato in un brodino difficile da mandare giù perché le vittoria di Roma e Juventus accorciano la classifica e ci restituiscono una verità inconfutabile: il campionato è ancora lungo e guai a dare tutto per scontato..
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