Analisi tattica Genoa-Milan 0-1: Al Ferraris è stata una bella partita, disputata da due squadre in salute e che corrono molto, che hanno dato vita ad una gara giocata a ritmi altissimi. Il Genoa si è difeso con ordine per poi ripartire pericolosamente, il Milan è stato bravo a non sbandare il difesa e crederci fino alla fine, non sentendo le fatiche di Coppa e chiudendo la gara in crescendo.
Genoa-Milan è stata una partita più che godibile, dove entrambe le squadre hanno cercato la vittoria. Gattuso ha schierato un po’ a sorpresa Biglia, mentre alla vigilia si parlava di una possibile staffetta con Montolivo, mentre ha confermato l’intenzione di schierare Borini terzino destro, mossa tattica perfetta perchè ha composto una catena di destra praticamente d’assalto insieme a Kessie e Suso, costringendo Laxalt, l’uomo che sarebbe dovuto essere il più pericoloso del Genoa in proiezione offensiva, a stare perennemente schiacciato nella propria metà campo, togliendo di fatto pericolosità ed imprevedibilità alla manovra dei padroni di casa.
Ringhio temeva il contraccolpo psicologico dopo la sconfitta pesante contro l’Arsenal e di fatti la manovra del suo Milan è più bloccata e meno lucida rispetto al gioco espresso negli ultimi 3 mesi, mentre i padroni di casa mettono la partita sul piano fisico e corrono moltissimo, alzando notevolmente il ritmo della gara sperando così di mettere in difficoltà i rossoneri.
Qualche errore di troppo da parte di Bonaventura, Calhanoglu e Suso toglie qualità alle giocate dei rossoneri, la catena di sinistra non funziona alla perfezione, con il centrocampista marchigiano e l’ex Bayer Leverkusen che si affidano più ad azioni casuali che a giocate studiate ed efficaci, mentre, finalmente, Ricardo Rodriguez disputa una partita importante, puntuale in chiusura e propositivo in attacco, mettendo in mezzo palloni invitanti e precisi.
Kalinic si sacrifica moltissimo e lotta, fa a sportellate e fa salire la squadra, ma manca sempre il guizzo vincente, anche perchè trova un grande Perin che si interpone tra lui ed il gol. Nel secondo tempo Gattuso chiede uno sforzo maggiore ai suoi uomini e richiama in panchina Kalinic e Calhanoglu per inserire Cutrone e Andrè Silva, passando al 4-4-2.
Con le due punte il Milan riesce a rendersi più pericoloso, con i due giovani bomber che provano a mandare in tilt la difesa a 3 genoana, che deve fare i conti anche con gli inserimenti laterali di Suso e Bonaventura e quelli centrali di Kessie.
La occasioni nitide comunque latitano e, quando la gara sembra ormai orientata verso lo 0-0, ecco emergere la forza mentale dei rossoneri che non sembrano patire gli sforzi fisici dovuti alla partita contro l’Arsenal e anzichè calare di intensità accelerano nel finale, trovando il gol con l’ultimo pallone del match grazie ad un cross del solito Suso che trova Andrè Silva nel cuore dell’area di rigore.
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