Alla vigilia del Gran Premio di Austria, Lewis Hamilton è tornato a parlare dello scontro con Sebastian Vettel a Baku. Nel corso della conferenza stampa di vigilia, riportata sul sito internet it.motorsport.com, il pilota inglese ha ammesso di averci messo una pietra sopra su quanto accaduto con il pilota della Ferrari.

Lewis, però, se l’è presa con il presidente della Federazione Internazionale dell’Automobilismo, Jean Todt che, secondo il pilota inglese,  non avrebbe fatto alcun tipo di cambiamento dopo l’udienza per giudicare la ruotata di Vettel lo scorso lunedì a Parigi. “Perchè dopo l’udienza di lunedì non è cambiato nulla“, questo si è chiesto Hamilton.

Sul rapporto con Vettel, il pilota inglese ha detto che non è cambiato nulla. Hanno avuto modo di confrontarsi dopo la gara di Baku e nei giorni successivi. Il rispetto non manca e entrambi continueranno a correre con grande fermezza fino alla fine della stagione.

Il tre volte campione del Mondo di Formula 1, Lewis Hamilton (foto da: zeenews.india.com)

Hamilton a però ammesso di non essere riuscito ancora a mettere una pietra sopra sull’accusa di Vettel: il pilota tedesco, dopo la manovra di rallentamento dell’inglese, ha accusato Hamilton di gesto antisportivo, cioè il brake testing. I test della telemetria hanno però dato ragione al pilota inglese in merito alla suddetta manovra.

“Al termine della gara non è sconvolto. Se lo ero, lo ero per altre ragioni. Non penso di aver detto nulla di particolare, ma ho ancora la stessa opinione di quanto successo a Baku“. Così ha proseguito Lewis Hamilton ribadendo però che quanto successo nel precedente Gran Premio sia una questione chiusa per lui.

Il pilota inglese ha concluso dicendo che lui era calmissimo, visto che non ha potuto confrontarsi subito faccia a faccia con Vettel dopo l’accaduto. “Siamo calati in abitacoli di monoposto, dunque in quel momento non avrei potuto fare nulla di più. Poi ero totalmente concentrato sul risultato della gara”.