L’avvio di stagione 2018 ha evidenziato una situazione nuova da quando l’ibrido è entrato in Formula 1. La Mercedes non sembra avere più quel vantaggio tecnico sfruttato negli anni passati, con Ferrari (soprattutto) e Red Bull in grado di infastidire seriamente il team anglo-tedesco, ancora a secco di vittorie in questo campionato.
Pat Symonds, ex direttore tecnico della Williams ed attualmente consulente nel team di ingegneri voluto da Liberty Media per analizzare e preparare le future mosse in chiave regolamentare della Formula 1, ha una spiegazione sulle recenti difficoltà del team di Brackley. Secondo l’ingegnere inglese, infatti, la Mercedes non avrebbe mai risolto definitivamente i problemi di consumo degli pneumatici, nascosti nelle stagioni precedenti grazie al vantaggio (in particolare di power unit) goduto nei confronti degli avversari.
“Se guardiamo alla storia recente della Mercedes, non sono mai riusciti del tutto a venire a capo della gestione degli pneumatici. Questo succedeva in particolare prima del 2014, quando non avevano quel vantaggio di motore del quale hanno goduto finora. Quando lo scorso anno cominciarono a chiamare la loro monoposto ‘diva’, ho pensato subito a quel problema“, commenta Symonds.
“A mio parere, la differenza di prestazioni che si verifica da un weekend all’altro non è realmente spiegabile con l’aerodinamica, le dinamiche del veicolo o qualcosa del genere. Quando si verificano grossi sbalzi di performance, quando in un niente passi dall’essere competitivo al non esserlo, tutto ciò può essere ricondotto al modo di sfruttare e far funzionare gli pneumatici“, prosegue Symonds.
Secondo il 64enne nativo di Bedford, la Mercedes resta comunque tra le grandi favorite anche in questo 2018, sebbene potrà essere soggetta più degli altri a variazioni di competitività. “Sono ancora forti e sicuramente coinvolti nella lotta per il campionato” – conclude Symonds – “Probabilmente, più della Ferrari, avranno gare nelle quali, a causa della non corretta finestra di funzionamento degli pneumatici, faticheranno ad essere veramente competitivi. Anche a livello strategico hanno avuto dei problemi. Non li chiamerei errori, piuttosto scelte sbagliate. Gli era già successo in passato, ma avevano un vantaggio prestazionale così ampio che riuscivano a metterci una pezza e a renderli meno visibili“.
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