La questione su quali power unit verranno utilizzate in Formula 1 a partire dal 2021 sarà destinata a tener banco ancora per molto tempo. Le prime proposte di Liberty Media hanno incontrato la ferma opposizione soprattutto da parte di Mercedes e Ferrari, con Sergio Marchionne arrivato addirittura a paventare un possibile ritiro del Cavallino Rampante al termine del 2020, se le nuove normative dovessero snaturare la Formula 1.
In merito ha detto la sua anche Jean Todt, fresco di terza rielezione alla presidenza della Federazione Internazionale dell’Automobile. Intervistato da Motorsport.com, il francese ha spiegato come non sia giusto pensare di penalizzare gli attuali motoristi per favorire l’ingresso nel Circus di altri (ad esempio Aston Martin, Cosworth, Porsche).
“Ritengo che sarebbe sicuramente ingiusto. Non si può sfavorire chi è già coinvolto in Formula 1 e ascoltare soltanto quelli che sono interessati ad entrare” – ha sottolineato Todt – “E’ fondamentale, a mio parere, cercare di capire quale sarà la migliore evoluzione per i propulsori del futuro, ma rispettando anche gli investimenti di coloro che hanno già speso tanto per sviluppare quelli attuali“.
Nonostante sia stato tra i principali fautori della svolta ibrida della Formula 1, Todt riconosce che ci siano aspetti dei propulsori attuali che non vanno affatto bene. “Se mi si chiede cosa penso di queste power unit, non posso non dire che sono troppo costose e complicate” – dice l’ex Ferrari – “I propulsori futuri dovranno essere una evoluzione di quelli attuali e sono assolutamente contrario allo sviluppo di un motore completamente nuovo. Quello che dobbiamo fare è prendere quanto c’è di buono in questi propulsori e portarlo nei nuovi, in modo da non danneggiare chi ha già investito tanto e, allo stesso tempo, non scoraggiare chi vuole entrare in Formula 1“.
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