Dopo un 2019 anche oltre le attese, la Red Bull e la Honda hanno annunciato il rinnovo della fornitura di power unit fino al termine della stagione 2021
F1 – Nella mattina di oggi, alla vigilia dell’ultimo weekend stagionale a Yas Marina, Emirati Arabi Uniti, dove domenica si disputerà l’11.esima edizione del Gran Premio di Abu Dhabi, Red Bull e Honda hanno ufficializzato l’estensione della partnership riguardante la fornitura delle power unit nipponiche anche per la stagione 2021. L’annuncio è arrivato con un post sul profilo ufficiale Twitter della scuderia anglo-austriaca.
Il 2019 è stato l’anno del riscatto per il motorista giapponese. I fatti sono ben noti. Tornati nel Circus in pompa magna nel 2015 insieme alla McLaren, paventando di poter rinverdire i fasti di fine anni ’80 – inizio anni ’90, con l’epoca Senna-Prost. La realtà, nel triennio 2015-17, è stata ben diversa, con figuracce in mondovisione, power unit poco potenti e soprattutto estremamente inaffidabili (soprattutto nei primi due anni), e pochissimi risultati in pista.
Il tutto portò al divorzio, non senza strascichi polemici, con il team di Woking, accordandosi con la Toro Rosso nella scorsa stagione; una sorta di laboratorio in vista del passaggio più importante, ovvero la fornitura alla Red Bull a partire da questo 2019. Con la scuderia faentina i tecnici nipponici hanno ritrovato serenità (mancata con McLaren anche per scelte degli uomini Honda) e pongono le basi per una competitività ormai acclarata.
Sebbene quest’anno va detto che i due team motorizzati Honda abbiano utilizzato più power unit rispetto ai rivali di Mercedes e Ferrari, è indubbio (e per alcuni sospetto) il salto di qualità effettuato, in primis dal punto di vista dell’affidabilità e poi, soprattutto in questo finale di stagione, anche dal punto di vista della potenza. Con ancora una gara da disputare, Red Bull e Toro Rosso hanno messo assieme 474 punti (391 il team di Milton Keynes (3°) ed 83 quello di Faenza (6°).
Max Verstappen, punta di diamante della Red Bull, ha portato a casa tre vittorie (Gran Premi d’Austria, Germania e Brasile), otto podi totali (anche un 2° (Ungheria) e quattro 3° posti (Australia, Spagna, Singapore e Stati Uniti)), due pole position, le prime in carriera per l’olandese (in Ungheria e in Brasile, senza contare quella toltagli a Città del Messico), e tre giri record, tutti nelle gare vinte (Red Bull Ring, Hockenheim ed Interlagos).
Ma anche la Toro Rosso (che dal prossimo anno dovrebbe chiamarsi Alpha Tauri) ha vissuto a livello di risultati la sua miglior stagione: il 3° posto di Daniil Kvyat in Germania ha riportato il team italiano sul podio a quasi 11 anni di distanza dalla storica vittoria di Sebastian Vettel nel Gran Premio d’Italia 2008; in Brasile, però, Pierre Gasly ha addirittura colto il secondo podio stagionale per la Toro Rosso, chiudendo 2°.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato sulle ultime novità, i Pronostici Scommesse e i migliori Bonus Bookmaker.