In questo periodo si è molto parlato della calendarizzazione del prossimo mondiale di formula 1, quello del 2019.
Lo stesso numero di gare, 21, con inizio il 17 marzo in Australia e conclusione il 1° dicembre 2019 ad Abu Dhabi. Questo numero tenderà ad aumentare nei prossimi anni. Entro il 2025 potrebbero arrivare a toccare la cifra di 25.
Nel 2020 è molto probabile l’introduzione di un gran premio, come quello del Vietnam. Non è da escludere il secondo gp negli Stati Uniti, che si dovrebbe disputare a Miami.
Non tutti, però, sono favorevoli a questo brusco aumento dei gp. Il motivo sono problemi di natura economica e logistica. Uno di questi è Cyril Abiteboul, ingegnere e manager della Renault. Lui è più propenso ad un ritorno agli anni 80′ e 90′, con 16 al massimo.
Un altro team manager, questa volta di casa Red Bull, Chris Horner, non è così drastico, sottolineando come il livello di 21 gp rappresenti il punto massimo di saturazione. Ha fatto un paragone con il mondo dei libri, che può avere tanti capitoli, ma ad un certo punto si tralascia per forza di cose ciò che è rilevante.
Le sue testuali parole segnano una distinzione con quelle di Abiteboul, mettendosi ad un punto di equilibrio:
“Scendere a 15 o 16 gare, come proposto da Abiteboul, credo sia sbagliato, essendo un numero troppo basso. Ma 21 penso sia il massimo. E’ dura per tutti, per gli uomini del team e per tutto il personale coinvolto. Il fatto però che ci siano così tanti paesi che vogliono ospitare la Formula 1 lo reputo un aspetto molto incoraggiante, che dovrebbe fornire a chi già ospita un Gran Premio un elemento di competizione naturale“
Frederic Vasseur, il team principal della Sauber, vorrebbe una diminuizione delle gare, perché secondo lui c’è il rischio di un abitudine, con una perdita di eccezionalità dell’evento.
Franz Tost, team principal della Toro Rosso, la pensa diversamente, più favorevole a questo allargamento:
“A mio modo di vedere, il problema attuale non risiede nel numero di gare, ma nella qualità dello spettacolo che offriamo. Se hai 15 gare noiose, gli spettatori non ti seguono più. Io credo che il numero giusto sia almeno di 20-22 gare.
Non dobbiamo poi dimenticare che la Formula 1 è uno sport globale e, per rimanere tale, ha bisogno di un certo numero di gare. Non accetterei per niente di scendere sotto le 20 gare. Un anno è composto da 52 settimane, perciò ne abbiamo di tempo a disposizione”.
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