La piccola nazionale gibilterrina, che rappresenta uno Stato di appena 34000 abitanti, ha conquistato ieri sera la sua prima vittoria in una competizione ufficiale. E’ successo a Yerevan, in Armenia, dove la selezione guidata dal ct uruguaiano Julio Cesar Ribas, ha sconfitto i padroni di casa grazie ad un rigore trasformato dal difensore Joseph Luis Chipolina al 50° minuto.

La vittoria è storica e si può anche dire che a dare ancora più motivazioni agli iberici sia stata l’Armenia stessa: al momento del tradizionale momento dedicato all’ascolto degli inni nazionali, infatti, anziché trasmettere il “God save the Queen” (Gibilterra è territorio britannico dal 1713 e dunque il suo capo di stato è il monarca inglese) è stato mandato l’inno del Liechtenstein, che ha la stessa melodia di quello inglese, ma, ovviamente, parole diverse (si intitola Oben am jungen Rhein).

Questo è dovuto sia al fatto che nel XVIII, secolo di composizione della musica, non esisteva certamente il diritto d’autore (l’autore è persino ignoto), sia soprattutto all’intreccio di corone nell’Europa di quel tempo: la dinastia reale dell’Inghilterra dell’epoca era, infatti, tedesca (casata degli Hannover), il re era anche principe elettore di Hannover e la melodia fu utilizzata anche per la Confederazione Germanica. Il piccolo disguido diplomatico si è rapidamente concluso con le scuse della federazione armena.

Andando a vedere cosa è accaduto durante il match, possiamo notare come l’Armenia abbia provato a centrare il bersaglio calciando più di trenta volte verso la porta difesa da Goldwin, ma la difesa iberica ha retto fino al termine grazie alle parate del suo portiere e alla mira pessima dei caucasici.

Dopo 22 sconfitte e addirittura 107 gol subiti tra qualificazioni europee e mondiali, Gibilterra ha potuto infine esultare per i primi tre punti della sua storia. Le due vittorie ottenute fino a ieri, infatti, erano in gare amichevoli contro Malta e Lettonia.