La notizia è di quelle che mai vorremmo leggere: Sinisa Mihajlovic è costretto a lasciare la guida del club rossoblu per sottoporsi ad una terapia d’urto.
Come riportato dalla prima pagina del Corriere dello Sport, i test hanno evidenziato l’urgenza di sottoporsi al più presto alle cure.
Prevista per oggi (sabato) pomeriggio una conferenza nella quale l’ex difensore di Roma, Samp, Lazio e Inter spiegherà più nel dettaglio la situazione.
L’assenza al ritiro– Non si trattava dunque di una semplice influenza.
Infatti, giovedì il Bologna, salvato da un autentico miracolo sportivo da Sinisa, si era radunato a Castelrotto per iniziare a preparare la prossima stagione. All’appello mancava però il tecnico serbo, ufficialmente assente per un piccolo attacco febbrile.
Ahinoi, non si trattava di qualche linea di febbre, ma di qualcosa più grande. Qualcosa che però, e ne siamo sicuri, non intaccherà lo spirito guerriero di un uomo messo troppe volte di fronte a situazioni drammatiche dalla vita.
L’era Mihajolovic- Arrivato per la seconda sulla panchina emiliana dopo l’esperienza del 2008 per sostituire Filippo Inzaghi, Sinisa si era ritrovato tra le mani una squadra allo sbaraglio, incapace di vincere e al centro di grandi contestazioni da parte dei tifosi.
L’esordio è dei migliori: vittoria per 0-1 sull’Inter, a San Siro.
Conduce poi i Felsinei alla salvezza con un turno d’anticipo pareggiando 3-3 con la Lazio e, sopratutto, vincendo per 3-2 sul Napoli.
Al termine della stagione, il Bologna concluderà al decimo posto con 44 punti, 30 dei quali conquistati con le 9 vittorie, i 3 pareggi e le 5 sconfitte targate Mihajlovic.
A Sinisa Mihajlovic va il più caloroso degli in bocca al lupo da parte della redazione di StadioSport tutta.
Forza, Guerriero!
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