Domani sera alle 20:30 il Milan si giocherà una buona fetta di futuro nel match contro l’Atalanta. Non sarà facile affrontare i bergamaschi, soprattutto allo stadio “Atleti Azzurri d’Italia“, ma vincere significherebbe andare a +4 di nerazzurri e a -1 dagli altri nerazzurri, quelli meneghini, seppur momentaneamente e consolidare il quarto posto. Inoltre, anche se sempre per 48-72 ore, c’è la possibilità di andare a +4 dalle romane. Una gara fondamentale, dunque, da vincere per dare ulteriore entusiasmo all’ambiente e certificarne la crescita. Ma ora vediamo come Gattuso ha lavorato durante la settimana e come ha presentato la partita alla stampa.
Per la prima volta il tecnico calabrese appare sereno, e del resto è il primo periodo di relativa vera calma da quando si è insediato sulla turbolenta panchina rossonera, ma dentro lui c’è indubbiamente molta tensione e pressione, come dimostra la metafora guerresca utilizzata e il mirino immediatamente puntato sul tipo di partita da fare: “A Bergamo ci vorrà l’elmetto. Loro sono incredibili, occorrerà una grandissima gara. Dobbiamo giocare bene tecnicamente perché contro l’Atalanta ti ritrovi sempre quattro-cinque avversari dentro l’area. Serve una grande doppia fase“.
Altro punto importante è lo stato fisico: “A livello fisico siamo in un momento molto buono, ed è una cosa importante perché domani non dovremo solo giocare bene tecnicamente, ma usare tantissime energie. Cosa ci porterebbe una vittoria? Il torneo dopo sarà ancora lungo, ma senz’altro a livello mentale sarebbe qualcosa di molto importante. Comunque, stiamo bene“.
Dopo i complimenti e gli elogi a Gasperini (“L’Atalanta gioca un calcio unico nel mondo, o quasi. Vanno sempre in pressione, sempre uomo contro uomo. Di Gasperini mi piace tutto, provare a fare quello che fa lui è difficile come tipologia di calcio. Ciò che vediamo dell’Atalanta è merito suo, ha iniziato a Genova ed è un bel modo di giocare a pallone, per il quale occorrono grandi conoscenze“), Gattuso, onde evitare di parlare di Icardi, glissa sull’argomento relativo al capitano rossonero ed elogia l’intero gruppo: “Ultimamente sono contento perché vedo molti giocatori che si assumono responsabilità in campo e nello spogliatoio“. Tutti capitani, dunque. Infine, appare inevitabile un confronto tra Piatek e Zapata, che il tecnico considera simili per qualità fisiche e tecniche.
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